Morso da una vipera, il padre lo salva succhiando il veleno

E’ stato morso da una vipera mentre giocava, a salvarlo la prontezza del padre che ha succhiato il punto della mano in cui il figlio era stato agredito dal velenoso serpente.

Una tragedia sfiorata, attimi di paura ma anche di sangue freddo. Il fatto è accaduto mercoledì scorso, in un terreno dell’Altopiano delle Cinquemiglia, Roccaraso, dove il bambino stava giocando con una balla di fieno. La vipera sarebbe proprio sbucata dalla balla, mordendo la mano del bambino, il piccolo spaventato è corso dal padre che immediatamente ha praticato una primo intervento legandogli un laccio intorno al polso per evitare che il veleno si espandesse e succhiandogli la mano dove era stato morso, nel frattempo divenuta viola.

Il bambino è stato trasportato all’ospedale di Castel di Sangro,  sottoposto a flebo nell’attesa del trasferimento al Policlinico Gemelli di Roma dove è stato praticato il trattamento indicato specifico per il veleno. Il bimbo ora sta bene, ricoverato nell’ospedale romano e tenuto sotto osservazione ancora per qualche giorno.

 

3 Commenti su "Morso da una vipera, il padre lo salva succhiando il veleno"

  1. In quei posti ci sono vipere, me lo raccontavano i cacciatori. Da quelle parti si andava a quaglie e molti cani ci hanno rimesso la pelle, morsi dalla vipera del genere aspis, per cui con loro portavano siero antivipera, dopo le brutte esperienze. . Sul come si deve comportare l’uomo se morsicato dalla vipera, sono stati versati fiumi di inchiostro. Una volta si diceva che bisognava succhiare la ferita per aspirare veleno e se il morso era agli arti, applicare laccio emostatico per rallentarne la diffusione nel circolo ematico. C’è un assioma medico che dice: le verità di oggi sono le bugie del domani. Sentite cosa dice ora un esperto: “Cosa non fare.
    Non va incisa la pelle nella sede del morso, non va effettuata la suzione del veleno (il veleno infatti entra in circolo soprattutto per via linfatica) e non va neppure applicato il laccio emostatico (che può causare un blocco della circolazione sanguigna e successivamente una brusca immissione del veleno e di sostanze vasoattive in circolo al momento della decompressione). Non va somministrato il siero antivipera perché essendo di origine animale può provocare uno choc anafilattico. Non vanno somministrati alcolici (per l’ effetto depressivo sul sistema nervoso centrale e vasodilatatore periferico). Evitare l’applicazione di ghiaccio perché controindicato per questo tipo di avvelenamento”.Ed allora? Immobilizzare l’arto,evitare di correre per non provocare tachicardia e quindi subitanea diffusione del veleno nel sangue, raggiungere il più vicino ospedale con mezzi meccanici. Certe considerazioni si fanno dalle statistiche,considerando le rari morti per morso di vipera, comunque trattato in ambiente ospedaliero. Molto pericoloso il morso sul collo, come successe ad uno che si piegò per bere in un ruscello e fu morso al collo da una vipera. Purtroppo morì. Comunque tutto è bene ciò che finisce bene.

  2. Una domanda sorge spontanea, come mai in un ospedale montano non è presente il siero?

  3. Caro Freccia, se vuoi saperne di più vai sul sito http://www.perugiatoday.it/cronaca/morso-vipera-esperto-direttore-rettilario-cosa-fare.html/. A parlarne è uno dei massimi esperti,Carlo Guidi, direttore del rettilario di Perugia, uno dei più importanti d’Europa.

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