“Immagini terribili quelle delle ultime 48 ore sul Morrone, sarebbe occorsa maggiore incisività e tempestività nell’azione di spegnimento, più mezzi aerei ed inoltre provvedimenti atti ad interrompere la linea del fuoco che si è propagata anche per il vento forte in diverse direzioni mettendo a rischio, a tratti, le case tra Marane e Badia e con il rischio di espandersi verso la stessa Badia Morronese”. Le parole e lo sguardo su quello che Domenico Capaldo e Daniele Licheri Segretario Regionale Sinistra Italiana chiamano lo scempio della montagna Sacra di Celestino V”
Gravi i ritardi nelle operazioni lamentano e “sicuramente sottostimata la portata dell’evento e dei mezzi inizialmente messi a disposizione” perchè credono che se si fosse agito con maggiore tempestività poteva essere contenuto maggiormente.
Il gruppo di Sinistra Italiana domanda come sia possibile che per un’Area Parco, che per definizione dovrebbe essere Protetta, non sia stata attivata nessuna forma di prevenzione, monitoraggio e controllo del territorio attraverso una vigilanza attiva soprattutto nei mesi estivi. “Grave la responsabilità della Regione Abruzzo – incalzano – che pur sollecitata per tempo nel mese di Giugno scorso da diverse Associazioni Ambientaliste non ha adottato alcun provvedimento ed altrettanto grave la responsabilità dei vertici del Parco Majella per aver lasciato completamente sguarnita l’area coinvolta nel disastro”.
“Chiediamo al Governo Nazionale di tornare indietro, rivedendo il negativo assetto attuale della riforma che si è dimostrata totalmente inefficace: si torni alla Guardia Forestale subito e si appronti quindi un sistema stabile e professionale di Vigilanza nelle Aree Parco Protette”.
Insomma per SI oltre alle responsabilità del o dei piromani che vanno accertate e punite spiegano che bisogna assicurare sicurezza e vigilanza. Critiche all’accorpamento della Guardia Forestale,” è intollerabile, occorrono mezzi straordinari di fronte a situazioni straordinarie”.
“ Chi ha deciso l’accorpamento, ora – concludono – porta sulla coscienza non solo l’ennesima inutile riforma ma ettari di bosco andati in fumo in Abruzzo ed in mezza Italia. Ieri chi è arrivato dalla A25 all’uscita della galleria di Cocullo ha trovato una Valle Peligna ed una Città sotto una coltre di fumo e cenere, nonostante il vento forte, cosa che dovrebbe far riflettere anche su altri insediamenti, tipo la Centrale Snam, e sull’impatto sulla qualità dell’aria che la stessa avrebbe sul territorio.
VI SIETE DIMENTICATI CHE AVETE SOPPRESSO IL CORPO FORESTALE DELLO STATO?