Sarà riesumata probabilmente la salma di Maurizio Corazzini, il macellaio di Sulmona, morto a soli cinquantotto anni il 20 novembre scorso per le conseguenze derivate da un intervento di colonscopia e di rimozione di un piccolo polipo.
Il procuratore della Repubblica di Pescara, Marina Tommolini, ha infatti disposto l’estumulazione della salma e convocato per domani pomeriggio due periti (Sara Sablone e Onofrio Caputi Ianmbrenghi) per decidere come procedere agli accertamenti necessari per stabilire le cause della morte del sulmonese.
L’inchiesta, scattata dopo la denuncia postuma fatta dalla famiglia, vede indagato per i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte, il medico che eseguì a Popoli l’intervento, Marco Basile.
Corazzini si era recato il 18 novembre scorso all’ospedale di Popoli per una colonscopia e per la rimozione di un polipo intestinale: un banale intervento da day hospital che aveva portato a dimetterlo la mattina stessa. Tornato a casa, però, Corazzini aveva cominciato ad accusare forti dolori addominali e l’ingrossamento di una gamba. Così era tornato al pronto soccorso di Popoli, dove i medici avevano deciso di trasferirlo a Pescara. Il giorno dopo era stato sottoposto ad un intervento chirurgico dal quale, però, il macellaio di Sulmona non si riprenderà più, spirando la mattina seguente in ospedale.
L’ipotesi è che durante l’intervento eseguito a Popoli sia stato perforato l’intestino, provocando una setticemia acuta che sarà poi la diagnosi finale del decesso.
I familiari, tra cui la moglie e i tre figli piccoli, rappresentati dagli avvocati Alessandro Margiotta e Alberto Paolini, sporsero denuncia solo dopo il funerale che si celebrò il giorno seguente alla morte. Per questo l’esame autoptico non venne eseguito nell’immediato ed ora potrebbe essere necessario riesumare la salma per fare gli accertamenti, nel caso le cartelle cliniche sequestrate non fossero sufficienti a stabilire le cause del decesso.
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