Morì di Covid, la procura chiede l’archiviazione. La famiglia si oppone

Era uno dei tanti, troppi, morti della seconda ondata Covid: Flora D’Amato, 84 anni, morì il 20 novembre del 2020, dopo essere stata trasportata dalla clinica San Raffaele all’ospedale di Sulmona.

Per quel decesso la famiglia presentò denuncia, per sapere se poteva essere evitato, se erano stati seguiti tutti i protocolli.

Un’ipotesi non condivisa dal sostituto procuratore Stefano Iafolla che ha chiesto l’archiviazione del caso, in quanto “gli accertamenti delegati e svolti dal servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro non hanno acclarato condotte omissive o commissive riferibili a terzi e causalmente rilevanti in ordine al decesso”. Non ci sono, insomma, gli estremi per formulare una ragionevole previsione di condanna, né a chi, in sostanza, attribuire le cause del decesso, se non al virus.

La richiesta di archiviazione è stata ora impugnata dal legale della famiglia, Alessandro Margiotta, che ha chiesto di eseguire ulteriori accertamenti sulla documentazione raccolta.

Sarà il gip a decidere il prossimo 16 giugno se archiviare definitivamente il caso.

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