Morì cadendo dalla barella: archiviazione per uno dei tre indagati

Non partecipò al trasporto della barella e per questo “non ci sono ragionevoli previsioni di condanna a carico dell’indagato”. Con questa motivazione oggi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha disposto l’archiviazione delle accuse a carico di Antonio Ferrari Nasi, uno dei tre volontari della Croce Rossa che la sera del 2 dicembre 2023 soccorsero Alba Michelina Orsini, la 93enne di Sulmona morta poi in ospedale anche a causa, dice la perizia, del trauma cranico riportato dopo essere caduta dalla lettiga durante il trasporto.

Era stata la stessa procura a chiedere di archiviare la posizione di Ferrari Nasi al termine dell’indagine che, al contrario, secondo il pubblico ministero vedrebbe responsabili dell’omicidio colposo gli altri due addetti volontari della Croce Rossa, per i quali la procura ha chiesto il rinvio a giudizio e che dovranno presentarsi davanti al gup il 10 aprile prossimo.

Stando agli atti d’indagine, l’ambulanza della Croce Rossa era stata allertata dai parenti dell’anziana per una disidratazione. Nel tragitto tra l’abitazione e l’ambulanza, l’anziana era caduta dalla lettiga dell’ambulanza dopo essere stata presa in carico dai volontari. La barella, stando a quanto raccontato dai familiari e da quanti avevano assistito al fatto, si era completamente ribaltata tanto che l’anziana aveva rimediato un’escoriazione sulla fronte e un trauma cranico. Poi la corsa in ospedale dove la 93 enne era stata sottoposta a Tac, dai medici del pronto soccorso, che l’avevano tenuta sotto osservazione per le problematiche di salute legate all’età fino al decesso.

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