Animi agitati in quel del controllo analogo al Cogesa perchè oggi il sindaco di Sulmona Annamaria Casini ed il consigliere di maggioranza a Pratola Antony Leone si sono, come si dice, punzecchiati. Alla base del battibecco le modifiche statutarie interne alla società che qualche animo lo stanno accendendo. A partire dalla nota di sabato scorso in cui Leone ricordava come cambiamenti di tale caratura all’interno di una partecipata debbano necessariamente passare nei diversi Consigli comunali non a cose quasi fatti ma ancora prima. Così arriva oggi la risposta della Casini che punta il dito verso il consigliere pratolano “pur avendo partecipato alle riunioni del Comitato Ristretto del Controllo Analogo di Cogesa spa, sembra non aver compreso il ruolo dello stesso organo e dei suoi componenti, così come sembra non aver compreso il senso della proposta in discussione”. E via con la difesa: “Il Cogesa spa è una realtà importante con ormai 62 soci e il Controllo Analogo ha il compito di attuare la concreta direzione della politica societaria da parte dei Comuni soci, attraverso l’esame degli atti e delle proposte degli amministratori in termini di politica aziendale assunte nell’interesse della società e della generalità dei soci stessi. E così è stato. L’amministratore di Cogesa spa ha raccolto le esigenze di molti Comuni, la maggioranza di piccole o piccolissime dimensioni, che, per mancanza di personale e risorse, non sono nelle condizioni di poter garantire servizi pubblici essenziali. Ed e’ proprio su tali richieste- prosegue la sindaca a supporto di Vincenzo Margiotta- che ha modulato la proposta di modifica, peraltro, a mio avviso, da intendersi non significativa rispetto alla missione principale che resta comunque la gestione integrata dei rifiuti e, quindi, non rientrante nelle ipotesi di cui all’art. 7 comma 7 del D.Lgs 19 agosto 2016, n. 175. E’ un’ opportunità in più che viene offerta ai Comuni soci in tempi difficili che, se la maggioranza dei Consigli comunali della compagine sociale approveranno con apposita delibera, ciascun Comune potrà cogliere in relazione agli specifici bisogni. A mio avviso, in una logica di territorio, di solidarietà reciproca e di crescita della politica aziendale di Cogesa, non c’è alcuna ragione per andare contro le esigenze degli Enti che hanno bisogno di una mano. Tanta passione del Comune di Pratola su questo tema lascia, peraltro, piuttosto perplessi visto che, pur essendo socio, sono anni che non affida al Cogesa i loro servizi di raccolta dei rifiuti, esternalizzandoli regolarmente ad altre imprese”.
E alla botta arriva la risposta, scrive Leone ribadendo la posizione che poi è quella dettata, tra l’altro dal segretario comunale proprio del Comune di Sulmona: “Il Sindaco di Sulmona Annamaria Casini continua purtroppo a non comprendere che le modifiche allo Statuto del Cogesa vanno preliminarmente discusse nei rispettivi Consigli comunali, punto per punto, e non approvate prima nel Comitato di Controllo analogo per essere poi trasmesse e votate dalle massime assise civiche”. Qui, insomma, si contesta il metodo “dato che nulla poteva escludere il parere favorevole del Consiglio comunale di Pratola su alcuni punti, se fossero stati discussi singolarmente e prima come abbiamo chiesto seguendo le disposizioni di legge. Le stesse che affidano invece al Comitato del Controllo analogo il compito di approvare il bilancio 2017 del Cogesa, oggi solo depositato dal Presidente e non ancora votato. Lasci perdere poi i rilievi mossi al Comune di Pratola sulla gestione dei rifiuti: Pratola sono 8 anni che fa la raccolta differenziata, ed è tra i primi comuni d’Abruzzo tra quelli sopra i 5 mila abitanti nelle percentuali di differenziata, e ha scelto ora la strada del mercato sulla raccolta per garantire ai propri cittadini un servizio efficiente e sempre meno costoso, senza che questo faccia venir meno l’obbligo di vigilare sulla gestione del Cogesa perché siamo uno dei soci principali. Sull’unitarietà territoriale ci dispiace infine rilevare che essa viene invocata ad intermittenza e solo quando fa comodo”.
S.P.
bene ,la sindaca dovrebbe concentrarsi per dare “risposte”,risolvere problemi,dare indicazioni,
predisporre piani,progetti,ecc, nell’interesse generale dei Cittadini e per il bene comune ,soprattutto nell’erogazione, fruibilita’ dei servizi in generale specifici,essenziali di cui la pubblica amministrazione,iniziando dagli uffici,scuole,abitazioni,sanita’,edifici e beni pubblici,trasporti,ecc,ecc,ecc…poi eventualmente con risultati e bilanci positivi pensare alle modifiche per le opportunita’….(di che?),qui, al momento manca,non esite la normalita’,
l’ordinario,il banale,l’ovvio,o no?