Mobilità sostenibile, un papà su due ruote

Sfreccia per le strade della città con la sua cargo bike verde mela, non è un fattorino di Foodora, ma un papà che ha scelto di abbandonare l’automobile nella sua vita cittadina. Si chiama Paolo D’Amato e da sei mesi è “una persona nuova”, come si autodefinisce. È accaduto infatti nella vita di Paolo, che gestisce due bed and breakfast nel centro storico, di dover contemplare i suoi impegni lavorativi con quelli familiari. La piccola Greta doveva essere portata alla scuola materna Di Nello, in viale Costanza e Paolo che vive poco dopo l’ospedale, si stava già arrovellando il cervello per capire quali spostamenti e con quali tempi, avrebbero ottimizzato le sue giornate.

Poi è arrivata una vera fortuna. Un giorno su un sito di vendita dell’usato, ha incrociato un annuncio di un suo vecchio pallino, una cargo bike ad un prezzo che non si poteva far scappare. La cargo bike, letteralmente “bicicletta da carico” è una bicicletta allungata con un carrello posto oltre il manubrio nel quale si possono trasportare i bambini o le cose. La bici di Paolo nello specifico, è una “Panda Bike”, nome che gli ha dato l’azienda produttrice.

Nel carrello della “Panda”, Paolo scarrozza a momenti alterni: la piccola Greta e le cose che gli servono per i suoi b&b. “È incredibile ma sono diventato più veloce – dichiara Paolo – perché quello che perdo in velocità relativa, andando più piano in bicicletta rispetto all’automobile, lo recupero evitando traffico e parcheggiando proprio a ridosso della mia meta. Da sei mesi ormai ho completamente abbandonato l’automobile”. Inoltre Paolo racconta che così ha aumentato le sue connessioni in Centro storico perché adesso invece di prendere tutto al supermercato preferisce andare nelle piccole attività vicino a dove lavora, come il forno e il macellaio. Neanche la pioggia sembra poterlo fermare, con la cappottina per il carrello e l’impermeabile sempre pronti nella tasca della bici.

La Settimana europea della mobilità si è appena conclusa e in quell’occasione gli amanti peligni delle due ruote – l’associazione Bicincontriamoci – sostenevano proprio l’assunto confermato dall’esperienza di vita fatta da Paolo D’Amato: in una città a misura di ciclista, l’utilizzo della bicicletta diventa più conveniente dell’automobile, convenienza dettata non solo dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente, ma anche da quello economico, per il denaro e il tempo che vengono risparmiati. Insomma non il solito idealismo che non trova alcun riscontro con la realtà, ma una visione della città concreta, con ricadute reali per i cittadini.

La Panda bike non passa inosservata in città. “Molti genitori mi fermano in città per chiedermi se la bici l’abbia costruita io – continua Paolo -, sembra così strana agli occhi della gente. Altri mi dicono che anche loro vorrebbero iniziare a muoversi in bici con i loro figli in città, ma al momento di Panda bike non se ne vedono oltre la mia”. Forse c’è bisogno ancora di sedimentare fra la gente questa scelta di vita, forse è solo una questione di tempo e di coraggio.

Savino Monterisi

5 Commenti su "Mobilità sostenibile, un papà su due ruote"

  1. Fin quando si rimane su Corso Ovidio o zona Peep poco male. Provate ad andare su altre strade tipo Viale Stazione, arrivati a destinazione dovete accendere un cero a qualche santo e ringraziarlo per essere ancora vivi!

  2. Esagerato! Io andavo in bici già quando stavo a Roma… da Ottavia a piazza Mancini non era una passeggiata, ma con un minimo di precauzioni si fa, mica stiamo in guerra!

    • Esagerato? Non credo proprio, già arrivare in stazione a piedi è un miracolo. Zero marciapiedi, zero illuminazione, manto stradale da fare schifo, alberi pericolanti con rami a terra ogni volta che tira vento. Meno male che questa città punta al turismo!

  3. Ottimo. Che bello vederlo anche a Sulmona. Io tentenno per prendere un trailer per la mia bici, ma mi scoraggia il fatto che sia attaccato dietro e quindi mi possano falciare la bambina alla prima curva (anche se ha il vantaggio che si stacca e fa da passeggino doppio). Il percorso che faccio quotidianamente è tale che potrei pensarci su. Paolo, appena ti vedo ti chiedo di farci fare un giro, alla mia bimba e me! XD

  4. Anneyuu quando vuoi, per me più siamo ad andare in bici, meno siamo ad andare in auto. E prima o poi anche qui nei piani urbanistici cominceranno a considerarci!

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