In ospedale c’è finita non per il Covid (che pure ha avuto), ma per le misure anti Covid, quelle che, a suo dire, non vengono rispettate nella scuola che frequenta. Così una diciassettenne di una scuola sulmonese ieri ha dovuto farsi venire a prendere dall’ambulanza in classe: un attacco di panico che l’ha portata direttamente al pronto soccorso dove i medici le hanno diagnosticato un evidente stato d’ansia. Tutto è successo ieri mattina, quando la ragazza, da poco rientrata in classe dopo la quarantena da Covid (secondo lei contratto proprio tra i banchi), sarebbe stata oggetto di scherno da parte dei compagni per la sua preoccupazione, ritenuta eccessiva, sul rispetto delle misure di prevenzione. I compagni avrebbero cominciato a starnutire deliberatamente e senza indossare le mascherine, mettendosi poi a giocare a canestro con fazzoletti usati. La diciassettenne si è sentita così male, chiedendo l’intervento dei sanitari e rivolgendosi ai carabinieri per denunciare quanto accadrebbe nella sua classe. Non solo beffeggi, a quanto racconta: “Non vengono aperte le finestre, alcuni studenti non indossano o indossano male le mascherine, persino alcuni professori. Non ho alcuna intenzione di contagiarmi di nuovo per colpa di chi non rispetta le regole”.
La sua versione è stata smentita però dai professori, che ribadiscono l’assoluto rispetto delle norme di prevenzione: “E’ successo che un ragazzo si è abbassato la mascherina per soffiarsi il naso – racconta il prof che era in classe – e questa ragazza si è improvvisamente alzata, reclamando come chi ha il raffreddore non debba essere ammesso a scuola. Poi è uscita ed ha chiamato l’ambulanza. Insegno in più scuole in città e sinceramente i ragazzi e i professori rispettano scrupolosamente le misure di prevenzione”.
Nella classe della ragazza ci sono stati nelle scorse settimane quattro studenti positivi, tra cui la stessa diciassettenne rimasta per quaranta giorni in isolamento insieme a tutta la famiglia.
Un’esperienza che evidentemente l’ha spaventata molto, data anche la sua impossibilità a vaccinarsi per problemi di salute.
Un caso che, a quanto pare, è destinato ad avere degli strascichi, perché la famiglia della ragazza sarebbe intenzionata a sporgere una regolare denuncia.
Pura follia
Ai tempi miei in classe c’era l’ora del rutto libero…. ciert schioppo!
E nisciun parlev.
Errata corrige:
Ciert schiuopp!
Maledetto correttore
follia, ecco a cosa porta una campagna mediatica isterica
Siamo sicuri che la mascherina viene portata da tutti per l’intero arco temporale di permanenza all’interno degli edifici scolastici?
Un pó di rispetto per lei che, avendo già vissuto la malattia, soffre certamente di attacchi di panico.Immagino la derisione dei compagni bulli
Ma denuncia di cosa? Siamo alla follia! Ci si può soffiare il naso per un prurito, per una allergia, mica è necessariamente Covid?!?
Alla scolame’ a scurreggj ‘mpacc…..
Leggo dei commenti da trogliditi incredibili.
La volgarità con cui si esprimono nette paura. Ormai molti credo di poter scrivere le cose più assurde giusto per scrivere e sentirsi campioni per un giorno. Credono di stare al GF e cose del genere.
Chiarissimo prof. GIUANN, a volte bisogna toccare il fondo per gustarsi lo zucchero
La questione della ragazza derisa in classe per aver preteso il rispetto delle norme imposte dalla pandemia fa riflettere:uscita dalla quarantena si e’ trovata in un turbinio di fazzoletti veicoli di virus.Comprendo le difese d’ufficio ,da vagliare con rigore da chi e’stipendiato per questo,ma quello che fa paura sono i commenti:siamo stati tutti nei banchi,abbiamo commesso monellerie ma non abbiamo mai goliardicamente nobilitato “rumori superiori ed inferiori”:li c’e’ di mezzo l’educazione e l’assenza di autorita’ oggi tanto di moda:spero che i genitori vadano a fondo,costi quel che costi.Vedremo la fine di questa storiaccia?