Blitz a sorpresa questa sera negli stabilimenti della Magneti Marelli da parte dell’ispettorato del lavoro dell’Aquila, accompagnati dal Nas e dalla Asl per verificare il rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza adottate dall’azienda per la ripartenza nella fase due, ripartenza che per prima ha fatto la fabbrica sulmonese, anticipando anche quella della Sevel a cui, d’altronde, doveva fornire i pezzi per l’assemblaggio del Ducato.
L’ispezione è partita in particolare dagli spogliatoi che nei giorni scorsi erano stati oggetto, in quanto chiusi, di un esposto da parte di Rifondazione Comunista alla procura della Repubblica. Uno spazio a cui la Magneti Marelli aveva dovuto rinunciare alla partenza, ma che in questi giorni ha riattivato dopo essere riuscita a liberare gli armadietti dei diversi operai che, ancora in cassa integrazione, non avevano provveduto a togliere i loro effetti personali. Il contenuto è stato così inventariato e chiuso in una stanza, permettendo di assegnare gli armadietti liberati agli operai tornati a lavoro, nel rispetto ovviamente del distanziamento sociale richiesto.
Controlli sono stati poi eseguiti nei magazzini e sulla catena di montaggio, ma alla fine le misure di sicurezza adottate dall’azienda sembrano essere state rispettose della normativa.
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