“Ottenebrata dal suo protagonismo”. E’ la descrizione che il Pd pratolano fa della prima cittadina, Antonella Di Nino. La questione dei 7.6milioni di euro persi e, soprattutto, la difesa messa in piedi dal sindaco non vanno giù al partito pratolano che tutto si sarebbe aspettato fuorché la reazione che nei fatti ha avuto, di “pressapochismo” scrivono in una nota. “Senza parole ed amareggiati” per l’azione diversiva della Di Nino “per deviare l’attenzione”, proseguono: “il punto rimane uno: la sua bugia sulla lettera di risposta e la sua inspiegabile perseveranza nel mentire, come se i pratolani fossero degli ingenui”.
Un “arrampicarsi sugli specchi” attaccano i dem, perché non chiarisce, non risponde su diversi punti che, contrariamente, il Pd ha mosso per “sbugiardarla“. Tra questi c’è la mancanza del timbro e del numero di protocollo, c’è il fatto che l’ufficio speciale di Fossa ha ufficialmente certificato “di non aver mai ricevuto nessuna risposta da Pratola”, c’è la pec inviata “solo il 23 novembre” e c’è, infine, la dichiarazione in cui il sindaco “inventa che il termine del 20 ottobre non sia la scadenza effettiva per rispondere. Paventando, per di più, che l’opposizione, pur sapendo della lettera del 28 settembre, abbia taciuto per attaccare il Sindaco”. Una ipotesi respinta dal Pd che parla di “perdita per tutto il nostro paese e non per una singola persona”.
Un sindaco, conclude, “bravissimo a dare colpe agli altri e a non dire la verità pur di non ammettere un suo errore”.
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