Mini serra di cannabis e laboratorio. Arresti domiciliari per Genesio La Gatta

Non ha avuto nulla da dire al giudice per le indagini preliminari di Sulmona il 40enne, Genesio La Gatta, arrestato in flagranza di reato lo scorso venerdì, dalla Guardia di Finanza che nella sua abitazione aveva trovato una mini piantagione di cannabis, con un laboratorio per la produzione della sostanza stupefacente.

Il gip ha così convalidato l’arresto e concesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, per consentire all’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Scelli, di potersi recare sul posto di lavoro.

Dopo la scoperta di 29 piantine di cannabis nel suo terreno, le fiamme gialle hanno condotto ulteriori indagini portando alla luce anche un laboratorio dove erano conservati 25 mila 500 semi di cannabis, una mini serra riscaldata da germinazione, vari misuratori elettronici di umidità e PH, 40 flaconi di fertilizzanti, 400 vasi per piante, barattoli da confezione, bilancino, dosatori, contagocce, cucchiaio da dose, integratori e acceleratori di germinazione oltre a pompe a pressione per l’irrigazione e per il travaso.

9 Commenti su "Mini serra di cannabis e laboratorio. Arresti domiciliari per Genesio La Gatta"

  1. Jon pupilla re dei drogati | 17 Giugno 2024 at 15:56 | Rispondi

    Forza Genesio ,torna presto abbiamo bisogno del tuo erbone !!!!!

  2. Interessante notare come per un ragazzo eravate tutti indignati per la pubblicazione delle generalità, per questo nessuno si lamenta. Non sarà che vi hanno arrestato il pusher?

  3. Uno dei pubblicisti di questo giornale scrive che arrestare qualcuno per la coltivazione di cannabis è anti moderno. Chissà cosa pensa sul fatto che il giornale per cui scrive pubblica nome e cognome del coltivatore arrestato. Così, una curiosità, lungi dal fare polemica per delle scelte editoriali che si commentano da sole.

    • Signor Giovanni, le rispondo senza polemica, nella speranza che questo serva a chiarire. Non ci divertiamo a scrivere nome e cognome di gente arrestata, ma lo facciamo perché lo richiede il diritto di cronaca e soprattutto la deontologia. La privazione della libertà personale è fatto rilevante dal punto di vista sociale e costituzionale e scrivere il nome di un arrestato – lo so le sembrerà paradossale – è una tutela anche per chi subisce la misura cautelare. In quanto al fatto che arrestare qualcuno perché coltiva cannabis sia anti moderno è un pensiero condivisibile (non so quale dei collaboratori lo abbia scritto e dove), ma ciò non esime i giornalisti dal fare i giornalisti. Anche se la pensano diversamente.

  4. Jon pupilla re dei drogati | 18 Giugno 2024 at 02:02 | Rispondi

    Infatti va sostenuto,grande Genesio,facci cuocere !!!!!!!!!!!!!

  5. Come mai per il diritto di cronaca non è stato pubblicato il nome di chi menava alla moglie da anni?

  6. A CRAXI IL MONUMENTO A CHI PAGA LE TASSE IL CARCERE GERMANIA CHIAMA ITALIA FUORI LA MAFIA DALLO STATO GRIDAVA QUALCUNO LO STESSO CHE OGGI VOTA LA POLITICA QUELLA SPORCA FATTA DI PREGIUDIZI E BIGOTTISMO DA PRIMA REPUBBLICA CATTOLICA SIAMO E RESTEREMO IL FANALINO DI CODA DEL MONDO OCCIDENTALE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*