Non accetta i gusti sessuali del figlio omosessuale e lo minaccia con un coltello. E’ finita con una condanna a quattro mesi di reclusione la lite in famiglia scoppiata nell’agosto del 2017 in un bed and breakfast di Castel di Ieri.
Natale Preti, ottantadue anni residente in Svizzera, è stato condannato dal giudice del tribunale di Sulmona Marco Billi per il reato di minaccia aggravata.
Minaccia compiuta con un grosso coltello da cucina nei confronti della moglie e del figlio quarantacinquenne.
La storia è quella di un salto di generazioni e di culture: un anziano emigrante che non sopporta e non accetta l’omosessualità del figlio che, nella casa delle vacanze a Castel di Ieri (dalla quale proviene la mamma), aveva costruito il suo rifugio e il suo nido d’amore, trasferendosi dalla Svizzera, appunto, nel piccolo paesino sui monti d’Abruzzo, inventandosi nella casa di famiglia un’attività ricettiva.
I genitori tornano l’estate di due anni fa per le vacanze e i mesi trascorsi in compagnia del figlio e del compagno, si fanno di giorno in giorno sempre più tesi. Fin quando, a metà agosto, l’anziano decide di ripartire, annunciando di voler vendere la casa e di voler così cacciare dal nido quella che per lui è ancora una coppia “inaccettabile”.
Ma la moglie non è d’accordo, si rifiuta di vendere la casa che è intestata a lei e soprattutto di seguirlo in Svizzera, per restare insieme al figlio e al suo compagno. Ne nasce una lite violenta, anche perché oltre a negargli la vendita della casa, il figlio e la moglie si appropriano anche delle carte di credito (legittimamente intestate alla donna), tanto da far perdere del tutto il controllo all’ottantenne: “Datemi le carte di credito altrimenti vi uccido – urla Preti ai familiari brandendo il coltello – tanto a ottanta anni non vado in galera”.
In galera probabilmente Preti non andrà, ma comunque per lui è scattata la condanna a quattro mesi di reclusione e quella di pagare un risarcimento danni (da quantificare in separata sede) al figlio e alla moglie che, nel processo, si sono costituiti parte civile con l’avvocato Daniele Di Bartolo.
Neanche a dirlo la mamma, alla fine, è rimasta con il figlio e il suo compagno: nonostante l’età, lei, quell’amore lo ha accettato di buon grado.
Ognuno è libero di amare chi vuole….ma con i propri soldi. Se la casa è del vecchietto che trovassero un altro nido.
aldo leggi bene e piano.. il vecchietto non cià nulla e tutto della mamma.
Hai ragione fru fru. Avevo letto male. Pardon
Il FRU stava x esca .. Solo per farticapire come sei .. Il solito buonista del cavolo.
grazie Fru fru, ci volevi tu a farlo capire.