A tirare le somme il trend si è mantenuto sui livelli della prima giornata di screening: il 2,5% degli studenti abruzzesi che si sono sottoposti a test antigenico prima del rientro in classe è risultato positivo. In particolare sono stati quasi 100mila i tamponi effettuati (93.328) e 2.356 quelli che hanno acceso entrambe le linee del test.
Una buona parte della platea di riferimento, però, ha deciso di non sottoporsi al controllo: l’adesione allo screening, infatti, è stata del 60% del target che è di 154.311 alunni.
In termini statistici vuol dire che circa millecinquecento studenti oggi sono tornati in classe in Abruzzo pur essendo positivi.
Nel dettaglio la provincia dell’Aquila è quella ad aver avuto una minore incidenza di casi: 419 positivi in totale su 21.479 tamponi, pari all’1,9%. Qui l’adesione, tra l’altro, dei ragazzi che si sono sottoposti al controllo è la più alta di tutta la regione: il 70% del target di riferimento. Il dato più alto di positivi, invece, si è registrato nella provincia di Chieti dove la percentuale dei casi sale al 2,8% sui 34.510 tamponi somministrati (ovvero 979 positivi). L’adesione allo screening è stata del 65%. Segue a ruota la provincia di Teramo con il 2,7% di incidenza (ovvero 530 casi su 19.176 tamponi), con il 59% di partecipazione e quella di Pescara che ha registrato 428 casi su appena, però, 18.453 tamponi, ovvero il solo 48% della popolazione target. E’ qui, nella provincia adriatica, che quindi si annidano statisticamente i più alto potenziale di casi di positività in classe, avendo cioè ventimila studenti sfuggiti al controllo e potenzialmente circa 500 alunni che potrebbero infettare i loro compagni.
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