Si svolgerà sabato 17 e domenica 18 marzo l’ottava edizione della fiera della Neoruralità, presentata questa mattina dall’associazione Movimento Zoé presso la sede del Parco Nazionale della Majella, che ha patrocinato l’evento. Giunta alla sua ottava edizione, la manifestazione si conferma come un punto di riferimento per il mondo neorurale, una sostanziosa fetta sul territorio della Valle Peligna se si pensa che 40 dei 68 espositori sono del territorio. Persone che incidono sull’economia reale e che tornano a riunirsi il prossimo fine settimana. “La fiera è un evento culturale di altissimo livello- spiega Roberta Viggiani, presidente di Movimento Zoé-, un contenitore attraverso il quale si raccontano mille agricolture diverse che hanno bisogno di essere messe in rete”.
Economie sostenibili e di tutela dell’ambiente e del territorio. La fiera si basa essenzialmente su tre diversi aspetti: lo scambio di semi, che poi è il motivo per cui tutto è nato, con il banco di Civiltà Contadina; la cultura, attraverso i numerosi confronti che si apriranno durante la due giorni, con l’obiettivo di provare che effettivamente un’altra economia è possibile; e l’aspetto un po’ più ludico della festa attraverso laboratori esperienziali, musica, performances teatrali, dimostrazioni di artigiani, degustazioni, visite guidate e tanto altro ancora.
Quest’anno la novità sta anche nella campagna comunicativa “La fiera della neoruralità è…”, adottata dall’associazione e curata da Massimo Moca. Spazio è stato dato ad ogni produttore e artigiano, non solo alla loro merce, ma principalmente alla loro storia. C’è quella del “Progetto Ins(i)eme”, un gruppo di ragazzi che dai semi scambiati qualche anno fa hanno messo su un progetto reale. Slide e post lanciati sui social che hanno come obiettivo, dunque, quello di aprire uno spiraglio 2.0 sul mondo dei neorurali. E ci sarà il mondo dei piccoli artigiani, espressione di forme differenti del lavoro, sempre a lottare con le normative che sembrano non tutelarli, a barcamenarsi nei vuoti legislativi che ancora non riescono a definire questo settore. Ne ha parlato Daniela Frittella, artigiana di professione, che ha raccontato anche la bellezza di questo mondo, la voglia e l’entusiasmo di inventarsi una professionalità dalla quale trarre gioia e soddisfazioni.
“Un mondo che esiste e va in un’altra direzione” ha confermato Roberta Viggiani nell’esporre, inoltre, il ricchissimo programma della manifestazione che prevede anche la possibilità di dilettarsi nel Rustiko, parodia abruzzese del gioco da tavola Risiko; di immergersi in mostre dal taglio originale, in dimostrazioni diverse tra loro ma tutte utili.
Due giorni in cui poter conoscere il mondo della neoruralità, toccarlo con mano, respirarlo e restarne affascinati.
Simona Pace
Commenta per primo! "Mille agricolture per la Fiera della Neoruralità"