Migranti, nuovi arrivi in città per la Casa Santa. Esclusa la Nos

Arrivano a 36 i migranti della Casa Santa dell’Annunziata che si è aggiudicata, per la quarta volta consecutiva, il bando per il servizio di accoglienza che svolge da anni, dai tempi della presidenza Recubini.

Ad annunciarlo è la neo presidente, Catia Puglielli, un altro traguardo raggiunto a pochi mesi dal suo ingresso nella struttura. Trentasei richiedenti asilo, dunque, che incrementano, quasi raddopiandoli, gli altri 22 già presenti nella struttura “che non è quella della casa di riposo”, ha sottolineato la presidente, bensì la sede lungo corso Ovidio. Un incremento che, tuttavia, suscita qualche perplessità in relazione alla capienza del Centro di corso Ovidio: quattro stanze che si trasformeranno evidentemente in camerate da nove persone e nelle quali dovranno essere considerate non solo le differenze di genere, ma anche quelle di etnia che spesso portano a forti incompatibilità tra gli stessi richiedenti asilo. “Si tratta di due appartamenti idonei che sono già stati ispezionati più volte dalla prefettura, l’ultima visita solo due settimane fa” spiega Puglielli che sottolinea come i criteri richiesti dimostrino una maggiore esigenza sulle caratteristiche dell’accoglienza. Annunciati 36, però, “non è detto che la prefettura li mandi tutti, il numero potrebbe oscillare, per ora ancora non ci mandano nessuno”. Incertezza, dunque, si ha anche sul quando arriveranno.

E si pone l’accento, quindi, sulla necessità di nuove figure professionali: psicologi, assistenti sociali, mediatori culturali, interpreti, addetti al servizio legale, “molte di più rispetto al passato”, da integrare per sostenere i diversi progetti che si vorrebbero attuare. L’obiettivo è “una maggiore integrazione sul territorio e nel tessuto socio-culturale”, tutti da elaborare, magari insieme all’associazione Ubuntu, molto attiva a proposito e con la quale c’è già stato un contatto.  “Vorrei attuare progetti un po’ ambiziosi e devo trovare una luogo per farlo – prosegue Puglielli -, vorrei che si creasse uno scambio di informazione tra i migranti e noi in cui ognuno veste i panni dell’altro in modo da comprendere ognuno le esigenze dell’altro”.

Non è dato sapere, invece, se all’Europa Park Hotel siano previsti nuovi arrivi e se restino quelli che già ci sono: “Abbiamo partecipato a due bandi – riferisce per la Nuovi Orizzonti Sociali, Candida D’Abate – ma non intendo rispondere”. Così la consigliera comunale dimissionaria preferisce non informare la sua città sull’eventuale arrivo o meno di ulteriori migranti nella struttura di accoglienza da lei presieduta e che al momento ospita un centinaio di richiedenti asilo.

In realtà dall’ultimo bando sembra che la Nos sia stata esclusa, pur essendo tra i 28 partecipanti alla gara, ma non tra i 12 che se la sono aggiudicata, tra cui, invece, risulta la Casa Santa classificatasi terza in graduatoria.

3 Commenti su "Migranti, nuovi arrivi in città per la Casa Santa. Esclusa la Nos"

  1. bene,si trovano sempre i denari per i migranti,accoglienza poca, servizi pochissimi,
    visibilita’ tanta,tantissimi i profitti per gli appaltanti,mentre per i Cittadini i denari non ci sono,i servizi,i diritti di cui le tasse,sospesi,addirittura azzerati:pubblici uffici,
    scuole,ospedali,sicurezza in generale,giustizia,strade,mezzi di trasporto pubblico,
    infrastrutture,ecc,ecc e’ tutto un disservizio ,il budget non permette: terapie medicinali ospedaliere fai da te…mentre per “le caritevoli” il limite non c’e’,il pozzo e’ come quello di s.patrizio….una riserva sconfinata di ricchezza,o no?

  2. Certo è che se invece di cintrerarci dietro a luoghi comuni degni di una certa tv generalista si fosse pensato magari ad attivare la procedura per una Sprar, forse questo fenomeno sociale, ben più grande delle nostre chiacchiere da paese l’avremmo potuto gestire meglio e forse avrebbe potuto rappresentare un generatore di economia locale. Ma poiché qui si cercano le streghe, gli unici che ne beneficiano sono soggetti privati, anche se sotto forma di cooperative. E pazienza a Sulmona piace lamentarsi e basta.

  3. Una cosa a questo punto è certa: questo fenomeno migratorio va fermato.L’Italia ha fatto del tutto ed ogni cosa ha un limite. Non si possono continuare a confondere richiedenti asilo,profughi o quant’altro ,con gente che lascia l’Africa per venire in Europa ed in Italia, attratta dalle sirene del finto benessere. E noi non possiamo, passionevolmente, continuare a dare vitto,alloggio, stiratura e lavatura e tenere a bighellonare fior di giovinotti palestrati (altro che fame), che sanno solo cercare soldi fuori dai supermercati. Di questo passo andremo a fondo noi con tutti loro. Bisogna prendere coscienza del fenomeno migratorio e gestirlo facendo una vera selezione e rispedendo a casa, ma sul serio, chi non ha diritto d’asilo. C’è chi predica ma non ne ospita uno che sia uno. Bello fare il frxcxo con il cxlo degli altri, diceva Ricucci.

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