Mezzetti ancora “a porte chiuse”. Assegnati i lavori per gli spogliatoi

Sarà l’Impresa Edile Dumea Adrian a svolgere i lavori di manutenzione straordinaria della copertura degli spogliatoi dell’impianto “Mezzetti”. Quindicimila euro, circa, per mettere mano a un tassello necessario per la consegna definitiva dei lavori. Lavori consegnati solo parzialmente, lo scorso 2 aprile, in quanto, nel corso del sopralluogo del campo in località “Potenza”, si è accertato che i locali spogliatoio, infermeria, bagni e centrale termica erano stati vandalizzati e quindi l’area di intervento non era disponibile per la sua interezza.

Ma la storia del recupero dello storico impianto, sede di mille partite e battaglie della scomparsa “G.S. Aurora”, si perde nell’oblio. Quattro anni sono passati dal finanziamento di settecentomila euro di cui il Comune di Sulmona è risultato beneficiario, rispondendo all’Avviso pubblico “Sport e periferie 2020 per la individuazione degli interventi da finanziare nell’ambito del ‘Fondo Sport e Periferie’”. Una rigenerazione lenta, a pari passo con la burocrazia. Perché dopo l’approvazione del progetto, nell’ottobre del 2020, redatto dall’Ingegnere Amedeo D’Aurelio, non è stata ingranata la marcia. I granelli di sabbia nella clessidra sono scesi inesorabili. L’erba del “Mezzetti” è cresciuta, rendendo il campo una distesa desolata, foto del più tipico abbandono delle periferie, con le incursioni notturne di vandali che non si sono fatti troppi scrupoli a lasciare il segno del proprio passaggio.

L’affidamento dei lavori, per un valore di ottocentomila euro, di cui centomila provenienti dalle casse comunali, è avvenuto solo nel dicembre del 2022. Ossia ventisei mesi dopo il semaforo verde al progetto di rigenerazione della struttura. Appalto in favore della Delfino Sport S.r.l., ditta di Mosciano Sant’Angelo che ha iniziato ad operare lo scorso aprile. Interventi che sarebbero dovuti durare novanta giorni, con riconsegna del “Mezzetti” a inizio luglio. Data consona anche per una effettiva programmazione delle attività calcistiche in una struttura tirata a lucido. Anche perché il piano è di quelli avveniristici: rifacimento dell’area di gioco mediante la posa in opera di un manto erboso sintetico; sostituzione della caldaia e del produttore di acqua calda sanitaria con un sistema ad alta efficienza e l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.

Ad oggi, però, i cancelli restano sigillati con lucchetti e catene. E lo rimarranno fino a quando i nuovi interventi sugli spogliatoi non saranno ultimati. Anche perché per la futura omologazione dell’impianto sportivo da parte del CONI, è necessario effettuare tutti gli interventi di manutenzione straordinaria dei locali danneggiati al fine di renderli utilizzabili. Insomma, una struttura a porte chiuse. Ancora.

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