Il netto “no” abruzzese è arrivato anche questa mattina: il territorio non vuole né metanodotto né, tantomeno, la centrale per la quale proprio stamattina è stato pubblicato sul sito del Comune di Sulmona l’atto definitivo. A ribadirlo sono state Annamaria Casini e Antonella Di Nino, rispettivamento sindaco di Sulmona e Pratola Peligna.
Quello di oggi è stato il primo appuntamento dei tre parte dell’ultima fase del metanodotto Snam, quella necessaria a reperire i pareri delle parti chiamate attorno al tavolo della conferenza dei servizi riunita negli spazi della presidenza del Consiglio dei ministri. Tre ore di incontro per tastare il terreno, per capire come superare il dissenso degli amministratori abruzzesi, quello che hanno fatto i tecnici ministeriali. La controparte (Governo e Snam) è ferma anche lei sulla sua posizione. Un muro contro muro. E poi quel riferimento all’anno 2011, quando nessuno si è seduto attorno al tavolo della conferenza per dire la sua, per riportare l’opinione del territorio che pure già allora si stava muovendo chiaramente per contrastare l’opera. Nessuno, né dalla Regione né dal Comune di Sulmona, si è presentato.
Una “battaglia che va avanti su tutti i fronti- dichiara la Casini- contro l’accelerazione del Governo e contro il prosieguo a testa bassa dei dipartimenti ministeriali e della Snam”. La prima cittadina sulmonese ha presentato un documento, chiedendo di allegarlo al verbale, in cui vengono esposte le ragioni del no, a partire dal rischio sismico passando per i danni ambientali e alla salute. “Non ci ha convinto la Snam, che continua a sminuire la problematica, insistendo su un territorio come il nostro a forte rischio sismico. Continueremo ad opporci a questo progetto in tutte le sedi e nelle prossime riunioni dove sarà coinvolto anche Ingv interpellato dal Mise” conclude il sindaco di Sulmona.
E’ pronta a ribadire un secco diniego anche la Di Nino. Non ci sono margini di trattativa né ora né mai e sarà sempre la stessa la risposta, anche nei prossimi incontri. “Registriamo con rammarico una netta chiusura dei Ministeri coinvolti nella procedura che rimangono fermi sulle posizioni assunte e che non comprendono le posizioni dei Sindaci che rappresentano le loro comunità- commenta la Di Nino a margine dell’incontro-. Posizioni chiare e nette, a tutela di un territorio che non può subire un progetto così impattante. Gravissimo è ancora una volta il comportamento di un Governo dimissionario che però su questa procedura tira dritto senza sosta, come hanno evidenziato i fatti di questi ultimi giorni”.
Simona Pace
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