Il 14 luglio si faranno 20 anni dall’ingresso nel capannone di via dell’Industria al numero 13 nel nucleo industriale di Sulmona: milleduecento metri quadrati coperti che Maurizio Schiavo ha acquistato nel 2004 rilevando l’attività di Motauto. Della vecchia officina, però, oggi rimane poco: da tre settimane sono spariti nell’ala sinistra anche gli scaffali che esponevano pneumatici, olii e catene da neve, per far posto ad un salottino arredato con piante e sedute, uno schermo 75 pollici e un bancone per l’accoglienza. Giannini ha cambiato pelle, o meglio ha fatto una revisione per restare in tema, spostando dal 2018 il core business dell’azienda dalla vendita di pezzi di ricambio per auto a quella di autonoleggio e officina meccanica, senza rinnegare un passato e un marchio che quest’anno compie 80 anni. “Un’attività antica, che rischiava di diventare vecchia” dice Maurizio che a 54 anni ne ha già 34 di lavoro sulle spalle.
La sua, d’altronde, è stata una scelta obbligata, di cui però non si è mai pentito. Ultimo di 3 fratelli, dopo il diploma in Ragioneria, si è ritrovato a fare una scelta, tanto più che i fratelli avevano preso un’altra strada: studiare e laurearsi anche lui, o affiancare la madre nell’impresa e non vanificare così una storia di coraggio ed emancipazione.
Cettina Giannini è stata infatti forse la prima imprenditrice di Sulmona: improvvisata per necessità e per virtù. Nel 1973, quando aveva 33 anni, il marito Rino Schiavo, ferroviere, muore improvvisamente, lasciandola con tre figli. “Mia madre non lavorava, a quel tempo si faceva la casalinga, soprattutto se avevi tre figli – racconta Maurizio che è rimasto orfano di padre a soli 3 anni – così mio nonno Armando, che nel 1944 con grande lungimiranza e dopo un viaggio negli Stati Uniti aveva aperto il primo e unico negozio di ricambi per auto, le propose di prendere le redini dell’azienda. Più per distrarla che per necessità”.
Una terapia che funziona e la assorbe: da dietro al bancone prima alla villa comunale e poi, dal 1987, in un garage di via Pescara, la giovane donna e mamma incarna la rivoluzione culturale che si consuma in quegli anni.
Donna, imprenditrice, autonoma e capace: “Una donna moderna, che è stata sempre avanti, anche quando si è trattato di passarmi il testimone – continua Maurizio Schiavo -. A 20 anni, entrato in azienda, mi ha dato piena fiducia ed io mi sono messo al lavoro, cercando di apportare dinamicità a innovazioni”.
Maurizio è uno che studia e pianifica prima di fare investimenti e strategie: nel 2004, così, decide di fare il grande passo con un investimento importante che prevede lo spostamento in un capannone industriale e, allo stesso tempo, l’assorbimento di uno dei principali concorrenti. “Con l’acquisto di Motauto ho iniziato a gestire anche il reparto rettifiche per la ricostruzione dei motori per chiudere la filiera – continua Schiavo –. Con il passare del tempo, però, mi ero accorto che il fatturato si era stabilizzato e non intravedevo possibilità di crescita. E un imprenditore deve porsi come obiettivo quello della crescita”. Si mette così a studiare l’andamento del mercato dell’auto per quasi due anni e capisce che il noleggio a breve termine registra una crescita costante. Nel 2018, stessa strategia e un altro passo: acquista il più importante e storico autonoleggio della città, Desiderio, e mette in strada la sua prima flotta da sei mezzi tra furgoni, auto e van. L’affitto a breve termine si scopre avere possibilità ampie anche nel settore turistico e i mezzi da sei passano, oggi, a ventidue.
“Abbiamo conservato l’officina, i ricambi e anzi dal 2022 abbiamo acquisito anche un’officina con centro di revisione a Pratola Peligna per chiudere la filiera dell’assistenza, cosa che ci permette anche di gestire una voce di spesa importante che è quella della manutenzione – spiega – però il core business oggi è quello dell’autonoleggio oltre che dell’officina meccanica. Il fatturato è rimasto più o meno lo stesso, anzi è passato da poco più di 1 milione di euro a circa 800mila euro, ma i margini di guadagno sono diversi. L’obiettivo è nel 2025 di arrivare a trenta mezzi”. Un settore comunque non facile, che deve fare i conti con i colossi nazionali e internazionali e con i rischi, legati agli incidenti, che sono alti. “Siamo sempre stati molto attenti alla sicurezza: in officina siamo stati i primi ad acquistare la diagnosi per controllare e tarare in nuovi sistemi avanzati alla guida (radar, videocamere e computer di bordo), ovvero gli Adas (advance driver assistance system). Ma il valore aggiunto di una piccola azienda è l’assistenza che diamo ai clienti – continua Schiavo – parliamo con loro al telefono, ascoltiamo le loro esigenze, spesso li andiamo a prendere e portare anche alle sei di mattina, è successo, in una città che di fatto non offre un servizio taxi. Sabato e domenica inclusi. Le recensioni che ci lasciano sono tutte ottime e soprattutto vere. Il fatto di avere officina e pezzi di ricambio integrati nell’azienda rassicura anche i clienti”.
Sarà per questo che l’area reception allestita da tre settimane sull’ala sinistra del capannone, convive, con ordinata metamorfosi, in un open space con il resto dell’attività: tra pezzi di ricambio, pneumatici e olii, con Ilaria compita e sorridente al bancone accoglienza dell’autonoleggio che illustra sullo schermo 75 pollici le auto a disposizione e Fabrizio che dall’officina nel retro e le mani sporche di grasso cerca proprio quella pastiglia introvabile dei freni.
In via dell’Industria al civico 13 oggi lavorano in 8: dipendenti storici e ultimi arrivati, che anche qui il tasto dolente delle professionalità si fa sentire: “Meccanici? Quasi come l’idraulico: non si trovano – dice Schiavo -. Ogni tanto però arriva il colpo di fortuna: l’ultimo ad entrare nella squadra, l’anno scorso, è stato Marco, un ragazzo di 22 anni, bravo, serio e appassionato. Merce rara: non gli ho fatto neanche il contratto di apprendistato, ma subito l’indeterminato. Che nel territorio bisogna crederci – aggiunge Maurizio – per me è motivo di orgoglio aver investito qui e devo anche sfatare il luogo comune del nucleo industriale: è ben tenuto e ci sono tutti i servizi. Con questa nuova attività dell’autonoleggio sono entrato in contatto con tanti turisti, emigranti di ritorno e viaggiatori, che apprezzano molto il nostro patrimonio, le bellezze storiche e naturalistiche, il nostro stile di vita. Basterebbe che noi che qui viviamo, avessimo lo stesso sguardo, fossimo capaci di amare il nostro territorio e di scommetterci. In fondo non affitto solo auto, io, ma spesso mi trovo a consigliare escursioni, località da visitare, ristoranti dove andare”.
Pronto chissà alla prossima metamorfosi.
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