Meta APS, finite le parole: successo per la chiusura della stagione di prosa

E’ difficile descrivere (o meglio continuare a farlo) dopo cinque anni di fermento ed entusiasmo il lavoro che Meta APS ha fatto dietro al sipario. Ecco perché l’ultima interpretazione portata al “Caniglia”, Hokuspokus della compagnia tedesca Familie Flöz, è il finale cucito addosso a un lustro di sold out e palchetti gremiti. Neanche una sillaba per raccontare il nuovo ritorno del pubblico sulmonese, e non solo, in platea. Nè per rimarcare l’affetto ritrovato per il velluto rosso di via De Nino. Sarebbe solo retorica.

E il copione bianco lo ha recitato anche Patrizio Maria D’Artista, direttore artistico della stagione, a Sulmona così come a Tagliacozzo e ad Avezzano. Nessun saluto roboante davanti al pubblico delle grandi occasioni. “Le parole le troverò più in là. Non voglio rovinare il momento né oscurare questi grandi attori”. Ed effettivamente dietro quelle maschere inespressive e un po’ sofferenti c’è una compagnia che ha portato il suo spettacolo in quarantatré Paesi, per il quale META Aps ha lavorato quattro anni per portarlo a Sulmona.

D’Artista le parole le ha selezionate con cura, e le ha recitate lontano dai riflettori che da novembre illuminano il palco del Caniglia. “La costruzione di un percorso culturale non è mai immediata – spiega – il teatro è un ecosistema complesso che si nutre di tempo, ascolto e confronto. In questi anni, abbiamo cercato di comprendere le esigenze del pubblico, degli artisti e del contesto urbano in cui il nostro teatro opera, affinché ogni stagione potesse rappresentare un passo avanti nella costruzione di un’identità artistica solida e riconoscibile. Non si tratta di imporre un’estetica preconfezionata, ma di favorire un processo di mediazione tra visioni artistiche e sensibilità collettive. Abbiamo ospitato spettacoli capaci di generare meraviglia, stimolare la riflessione, talvolta dividere, ma sempre con l’obiettivo di arricchire il nostro orizzonte culturale”.

“Dopo cinque stagioni di intenso lavoro sui contenuti e sulle scelte artistiche, il nostro pubblico è oggi più che mai pronto – e desideroso – di confrontarsi con linguaggi internazionali, visioni diverse, contenuti che sappiano arricchire l’animo oltre che intrattenere. Hokuspokus ha incarnato tutto questo. Ieri sera, a Sulmona, ci siamo sentiti parte di un respiro più ampio. Insieme a noi, da oltre trent’anni, migliaia di spettatori da ogni angolo del mondo – dall’India alla Cina, dalla Danimarca alla Turchia, dalla Germania – assistono agli spettacoli di questa straordinaria compagnia, che ci ha regalato un’esperienza preziosa, un dono autentico. Non smetteremo mai di ringraziarli”.

“Il mio grazie più profondo va alla squadra di Aps Meta Produzioni, che con dedizione, competenza e coraggio ha costruito con me una realtà solida e visionaria. Oggi amministriamo con successo tre prestigiose stagioni teatrali e promuoviamo numerose iniziative, sempre con entusiasmo e professionalità crescente. Un ringraziamento speciale agli amici e collaboratori dell’ Associazione Studium, che si fanno ogni giorno più presenti e protagonisti delle nostre attività. La loro vicinanza è un valore aggiunto fondamentale. Ieri sera abbiamo fatto una scelta diversa dal solito. Non siamo saliti sul palco per i consueti saluti finali. Abbiamo preferito restare in silenzio, lasciando che fosse l’emozione a parlare. Lo abbiamo fatto per rispetto verso gli artisti, per lasciare al pubblico lo spazio pieno e sacro delle emozioni che stava vivendo. Un gesto semplice ma carico di significato: il teatro è un rito collettivo, ed è giusto ricordare che siamo tutti al servizio di qualcosa di più grande di noi. Il teatro è vivo. E per questo, grazie. A tutti voi”.

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