“Messa in stato di accusa” contro il capo dello Stato, D’Alfonso propone una denuncia

Il caso contro cui si scaglia l’ancora presidente della Regione Luciano D’Alfonso (che entro la giornata di oggi dovrebbe presentare le sue dimissioni) è quello del ministro Paolo Savona quando, cioè, venne proposto dal nascente governo giallo-verde per il ministero dell’Economia ottenendo la secca opposizione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I cinque Stelle avevano gridato allo scandalo e minacciato la messa in “stato di accusa” della più alta carica dello Stato. Savona è diventato poi ministro degli Affari europei e la polemica è, di conseguenza, rientrata. Non per D’Alfonso però.

Il senatore, ancora un pochino presidente, è uscito oggi con una proposta fatta propria dalla Giunta regionale che ha conferito (delibera n. 599 del 7 agosto 2018) “l’incarico all’Avvocatura regionale affinché verifichi, nei modi e nei termini di legge, la possibilità di presentare denuncia nei confronti dei rappresentanti istituzionali che hanno promosso minaccia di messa in ‘stato di accusa’ del Presidente della Repubblica”. Secondo D’Alfonso, in sintesi, “si è configurata, anche con la sola minaccia, la lesione dell’autonomia riconosciuta costituzionalmente al Capo dello Stato”.

Insomma, il senatore/presidente, con questo atto, cerca di farsi paladino de “l’integrità, la libertà e l’autonomia del Capo dello Stato che rappresenta l’unità del Paese e, contestualmente, verificare se, durante il dibattito politico, siano state violate le norme costituzionali”. Quello su cui  intende focalizzarsi non sono propriamente  le “affermazioni politiche a sopporto dell’attivazione giuridica dell’istituto della ‘messa in stato di accusa’, bensì – ha osservato D’Alfonso che ha presentato sull’argomento anche una interrogazione – nella sola ‘minaccia’, determinando la lesione dell’autonomia del Presidente della Repubblica. E’ la prima volta – conclude D’Alfonso – che una Regione come ente e persona giuridica agisce a difesa di un organo costituzionale di primaria rilevanza come quella del Presidente della Repubblica”.

S. P.

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