Uno strumento dal grande potenziale quello messo in campo dalla Regione che, però, non viene utilizzato per “rivitalizzare l’economica locale e rigenerare il tessuto urbano”. Un paradosso se si pensa che la norma sui mercati storici – fa notare Confesercenti – è stata generata proprio da una proposta partita da Sulmona, voluta fortemente dagli imprenditori e dai dirigenti dell’Associazione di categoria che da anni sostengono la necessità del riconoscimento ‘storico’ del Mercato che si svolge da 784 anni in una delle piazze più belle d’Italia, Piazza Garibaldi, appunto”.
Sette mesi di silenzio e disinteresse di cui non si comprende il motivo. “Siamo in presenza di una legge che, oltre a riconoscere il particolare pregio dell’attività, restituisce dignità a tutti gli operatori e conferisce alle Amministrazioni locali la possibilità di qualificare o riqualificare il proprio tessuto economico – aggiunge l’associazione -. Però, per rendere operativa questa norma, il Consiglio Comunale deve procedere alla revisione del Regolamento dei Mercati e delle Fiere su spazi e aree pubbliche coinvolgendo, come da leggi vigenti, le Organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative delle imprese del settore di riferimento”.
Nessuno sviluppo, insomma, lì dove “i tempi amministrativi sono così lunghi” e “Sindaco e Assessori non si degnano neanche di rispondere dopo mesi e mesi dalla proposta di Confesercenti per un tavolo di confronto operativo”.
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