Mense, proroga in vista per EP-Coselp in attesa del Tar

Dopo il pandoro arriverà la calza della befana, e a servire i pasti agli studenti delle scuole di Sulmona sarà ancora EP-Coselp, giudici amministrativi permettendo. Dal 7 gennaio, giorno del rientro tra i banchi e in mensa, la fruizione del servizio di refezione scolastica riprenderà regolarmente, dopo la pausa forzata dei fornelli per le vacanze natalizie. Per Coselp-Ep, subentrato alla Ri.Ca. di Somma Vesuviana, è prontata un proroga, in attesa della sottoscrizione del contratto quadriennale per l’affidamento del servizio.

Sempre che il boccone non vada di traverso per via del Tar, chiamato da Ri.Ca. a decidere sul ricorso presentato dalla ditta estromessa dalla gestione del servizio, vinta la scorsa estate. La società campana è in attesa della sentenza dei giudici amministrativi. Annullare la declaratoria dello scorso ottobre è l’obiettivo primario di Ri.Ca. per vedersi riassegnato l’affidamento, andato alla seconda concorrente in graduatoria, ossia l’EP-Coselp.

La fiducia della società di Somma Vesuviana è riposta nelle controdeduzioni inoltrate al Comune, secondo le quali non sarebbe vietato l’utilizzo del centro di cottura della clinica San Raffaele per la preparazione dei pasti da fornire all’esterno. Quindi, la nota di risposta della Regione verso la Asl sarebbe stata interpretata in modo maldestro. Un’interpretazione errata, che farebbe sfumare a Ri.Ca. un appalto da tre milioni di euro. Mica spicci.

Un problema, quello del piano cottura, che ha messo in stallo l’avvio della refezione scolastica, comportando un ritardo di circa tre settimane. Eppure Ri.Ca. ha anche investito sull’adeguamento dei locali, in accordo con la Asl, per rendere idonea la cucina alla preparazione di circa settecento pasti da destinare quotidianamente alle scuole. E non sono bastati tre mesi per trovare un centro cottura ai partenopei. O meglio, alcuni di quelli individuati, che inizialmente avevano dato il proprio consenso, hanno misteriosamente fatto retromarcia, spegnendo il gas dei propri fornelli.

Il Comune, in attesa della decisione del Tar, ha invitato i genitori degli alunni iscritti al servizio mensa per l’anno scolastico corrente, a ripresentare la documentazione Isee aggiornata. Una richiesta necessaria al fine di assegnare nuove fasce di pagamento (e quindi nuove tariffe a pasto) in caso di variazioni di reddito.

Pena la non concessione né riconferma dell’agevolazione tariffaria e, quindi, la collocazione dell’utente nella fascia di pagamento massima attualmente pari al prezzo a pasto di cinque euro e quarantuno centesimi. Prezzo che potrà aumentare a conclusione della procedura di gara per il riaffidamento pluriennale del servizio.

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