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Sarà la Ep-Coselp a mantenere l’affidamento della gestione delle mense scolastiche di Sulmona per i prossimi quattro anni. Il Comune di Sulmona non ha perso tempo nell’affidare il servizio alla società, subentrata in proroga alla Ri.Ca. di Somma Vesuviana. A dire il vero non ha atteso neanche l’udienza di merito del Tar, fissata al 12 marzo, dove si deciderà il destino della gestione della refezione scolastica ovidiana. In ballo c’è un appalto da oltre tre milioni di euro. I giudici amministrativi, lo scorso gennaio, avevano negato la richiesta di sospensiva nel ricorso presentato da Ri.Ca., formalmente vincitrice della gara la scorsa estate, ed esclusa successivamente per mancanza di un centro cottura. Motivazioni alla base piuttosto solide, tanto da far prevedere un esito simile tra un mese esatto.
Oggi il boccone amaro per la ditta campana, con la determina del Comune di Sulmona che assegna di fatto l’appalto alla Ep-Coselp, seconda in graduatoria per la gestione del servizio mensa. Trecentosessanta mila pasti stimati per un milione e novecentomila euro, circa, a cui se ne aggiungono alti settantasette mila di iva, postando l’ammontare complessivo dell’appalto a due milioni, con un prezzo singolo per pasto di cinque euro e cinquantasei centesimi.
Dovrebbe essere questa la “portata” finale di un pranzo infinito, iniziato nel luglio 2023 con il bando completamente da rifare per evitare un “affidamento bohémien“. Poi la nuova gara, sulla carta vinta da Ri.Ca. nonostante il rebus cucina, per sfornare i pasti da portare entro 20 minuti sulle tavole degli studenti. Un problema mai risolto, che ha costretto gli studenti ovidiani al pranzo al sacco per oltre un mese dall’inizio della scuola. Respinta dalla Regione anche l‘ipotesi di insediare la cucina nella clinica San Raffaele, i campani si sono visti “sfilare” dalle mani la gestione, prima affidata temporaneamente a Ep-Coselp, e ora confermata fino al 2029. Prima del conto c’è ancora un ultimo vassoio, con l’amaro a chiudere il pasto.
Ed ora la cogesa e il pranzo è servito !
Quella caciara
su norma antica
ha tolto gara
a ditta “amica”;
ma stessa ditta
per oltre un anno
rimase in slitta,
senza un affanno,
e senza gara,
ché era urgente
(si tolga tara
da cibo a gente !).
Eppoi adesso,
con gara “giusta”,
fa il gran passo
e vince e basta.
Allor non era
assai più ovvio
lasciar com’era
primo passaggio ?
Due anni e spese
per fare che ?
Per dir “L’arnese
va sempre a te”,
solo che or ora
è assai legale,
mentre allora:
“Peccato mortale” !!!
Lo sai allor
ciò che io penso ?
Che in ogni cuor
ci va il buon senso
e che la legge,
assai imperfetta,
lui la corregge,
quasi vedetta !!!