La prudenza non è mai troppa. Lo sa bene la madre di un piccolo di quattro anni, al secondo anno di asilo allergico all’uovo e con una dieta speciale da seguire per evitare complicazioni a tavola e, soprattutto, nella mensa scolastica. Tant’è che nella prima settimana di avvio del servizio di refezione scolastica la donna ha evitato di far mangiare proprio figlio a scuola, vista la burrascosa vicenda che ha portato all’avvicendamento da Ri.Ca a Coselp dopo un mese di stallo per l’avvio del servizio.
Mai decisione fu più saggia, perché oggi alla donna è arrivata una chiamata dal nuovo gestore del servizio, per richiedere nuovamente la documentazione ufficiale relativa all’allergia del piccolo. Una richiesta ufficiale che la donna inoltrò agli uffici comunali in tempo utile, la scorsa estate. Il piccolo era stato segnalato, ma a Coselp la documentazione in possesso di palazzo San Francesco non è mai giunta.
“Mio figlio è allergico all’uovo – spiega la donna – ma per fortuna non ha avuto reazioni di anafilassi. Questa prima settimana non l’ho fatto mangiare a scuola perché non ero convinta che il servizio fosse già attivo per le diete speciali. Avrei chiamato comune lunedì il Comune di Sulmona per informarmi. La mensa mi ha battuto sul tempo, anche se quella documentazione gliel’avrebbe dovuta girare il Comune”.
E chissà quanti piccoli studenti, con allergie gravi, si sono seduti a tavola a mensa, con i genitori convinti che la comunicazione delle diete speciali fosse stata già inoltrata a Coselp.
Un boccone più che indigesto. Quasi rischioso.
Domanda, ma il personale del Comune che ha gestito tutta la procedura mensa sono stato già liquidati?
Pantalo’ … e fatti capì quanto scrivi.
Liquidati da chi e per che cosa?
Quelli so’ impiegati degli Enti Locali… della pubblica amministrazione… il 27 di ogni mese ricevono lo stipendio a prescindere… non devono rendicontare nulla, non hanno carichi di lavoro assegnati e obiettivi da raggiungere, si limitano a fare l’ordinario… anche perché poi, in fondo, non ci sono
“ amministratori “ che potrebbero organizzarli meglio… non ci sono mai stati ad onor del vero… sono quasi intoccabili e non licenziabili – salvo in rarissimi casi – troveranno sempre un giudice che li reintegra nel posto di lavoro. Sono forti e rappresentati.
I politici vanno e vengono, loro sono sempre lì, inamovibili fino all’anno pensione.
E poi VOTANO, sono portatori di consenso elettorale.
Il COMUNE… sono LORO.
Questa è l’Italia Pantalo’… di che ti lamenti… di che ti meravigli.
Si sbaglia, l’appalto delle mense non rientra nell’ordinario ma fa parte dei compensi accessori, quindi soldi pubblici extra
Se i bambini hanno mangiato “liberamente”,cioè senza seguire una dieta particolare e non hanno avuto reazioni allergiche di quale allergia si sta parlando?
Mangiato “liberamente” sì ma con cibo portato ad hoc da casa. Quindi se mio figlio è allergico all’uovo di certo non gliel’ho fatto portare e quindi nessuna allergia. Non ci vuole una laurea
E allora continui a farglielo portare da casa,perchè non è prudente far mangiare a mensa un bambino “realmente” allergico.L’uovo non è contenuto solo nelle frittate
Non è prudente, quindi tutti quelli che sono intolleranti o allergici non devono mangiare a vita fuori casa? Quindi, per esempio per lei un celiaco non dovrebbe mai “uscire”. Si rende conto di quello che scrive?