Mensa, rebus diete speciali. Coselp contatta i genitori per la documentazione

La prudenza non è mai troppa. Lo sa bene la madre di un piccolo di quattro anni, al secondo anno di asilo allergico all’uovo e con una dieta speciale da seguire per evitare complicazioni a tavola e, soprattutto, nella mensa scolastica. Tant’è che nella prima settimana di avvio del servizio di refezione scolastica la donna ha evitato di far mangiare proprio figlio a scuola, vista la burrascosa vicenda che ha portato all’avvicendamento da Ri.Ca a Coselp dopo un mese di stallo per l’avvio del servizio.

Mai decisione fu più saggia, perché oggi alla donna è arrivata una chiamata dal nuovo gestore del servizio, per richiedere nuovamente la documentazione ufficiale relativa all’allergia del piccolo. Una richiesta ufficiale che la donna inoltrò agli uffici comunali in tempo utile, la scorsa estate. Il piccolo era stato segnalato, ma a Coselp la documentazione in possesso di palazzo San Francesco non è mai giunta.

“Mio figlio è allergico all’uovo – spiega la donna – ma per fortuna non ha avuto reazioni di anafilassi. Questa prima settimana non l’ho fatto mangiare a scuola perché non ero convinta che il servizio fosse già attivo per le diete speciali. Avrei chiamato comune lunedì il Comune di Sulmona per informarmi. La mensa mi ha battuto sul tempo, anche se quella documentazione gliel’avrebbe dovuta girare il Comune”.

E chissà quanti piccoli studenti, con allergie gravi, si sono seduti a tavola a mensa, con i genitori convinti che la comunicazione delle diete speciali fosse stata già inoltrata a Coselp.

Un boccone più che indigesto. Quasi rischioso.

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