Bastava chiedere scusa. Semplice, facile, dignitoso: “Non sappiamo cosa sia successo, ma ci dispiace. Forse un disguido tecnico, indagheremo”. E invece il Comune di Sulmona ha cercato di difendere l’indifendibile e di dimostrare l’indimostrabile. Sulla storia del pasto negato al bambino di quattro anni alla materna Di Nello perché moroso, ha smentito per poi smentirsi.
Ieri mattina travolto dalla notizia lanciata da Il Germe e raccolta da tutti i media nazionali, il primo tentativo di giustificarsi: “Il genitore è stato avvertito della mancanza del credito l’8 novembre” ha dichiarato il sindaco ad alcune testate. Un’affermazione poi sparita dal comunicato ufficiale diramato in mattinata, nel quale, benzina sul fuoco, il Comune ha scaricato le responsabilità sui genitori disattenti. Parlando di un generico servizio sms di allerta che, però, in questo caso non c’è stato. Né l’8 novembre, né i giorni successivi. Lo dimostra lo screenshot che il papà del bambino ha inviato alla nostra redazione (e che non pubblichiamo per motivi di privacy) e nel quale sono elencati i messaggi ricevuti da giovedì scorso ad oggi: del Comune, della EP e di Ristocloud neanche l’ombra.
E d’altronde il sindaco da noi interpellato sulla questione non è stato in grado di mostrarci le prove di quel presunto invio, nonostante l’elenco degli sms sia nella memoria del sistema.
Poi c’è stato chi l’ha messa in caciara: l’assessore all’Istruzione Carlo Alicandri Ciufelli che dal suo profilo Facebook accusa la “stampa dei boccaloni” perché il “bambino ha mangiato”. Gridando allo scadimento culturale e politico.
E chi, ancora, confondendo le responsabilità, dando addosso alle insegnanti e alla scuola che di colpe non ne hanno, né mai nessuno gliele ha date. Anzi, ci sarebbe da spiegare all’assessore Ciufelli, che se “il bambino ha mangiato” (come d’altronde la stampa “boccalona” ha scritto) è stato proprio per la sensibilità delle insegnanti che davanti al bambino senza coperto, hanno rimediato una forchettata alla volta un piatto di gnocchi.
Per il prosciutto cotto, il suo preferito, invece, il bimbo ha dovuto aspettare sera: “Ho dovuto comprarglielo – spiega il padre – si era fissato”. E bisognerebbe spiegare anche questo all’assessore Ciufelli, che dice che il bimbo non ha subito “nessuna mortificazione”, bisognerebbe fargli ascoltare il pianto di quel bambino, ripreso da scuola dal padre, mentre chiedeva il “suo prosciutto cotto”.
Ad essere assente, in questa brutta storia di inciviltà, è piuttosto il Comune che sul servizio di refezione scolastica sta accumulando il record di figuracce.
Bastava chiedere scusa, anche quando dopo tre settimane la mensa non era partita, nonostante gli annunci e le date puntualmente non rispettate.
Bastava spiegare e ammettere la linea dell’intransigenza dettata dai crediti non recuperati lo scorso anno, anziché dissimulare. Anziché dire ma non ammettere.
Perché poi le direttive dicono il contrario: “Ricordo che hanno diritto al pasto solo i bambini che risultano presenti sulle liste – scrive la EP al suo personale il 5 novembre – Chi risulta assente non può mangiare”. Dove per assente si intende anche chi è moroso. Fosse anche per una manciata di euro.
Basterebbe chiedere scusa, anche per questo.
Ma l’assessore di cui si parla… uomo dichiaratamente di sinistra, non era un personaggio di “alto profilo “??? Complimenti a chi lo ha scelto e a chi lo ha osannato! Da quando prende lo stipendio pagato dalla collettività questa è la prima volta che lascia il segno! Stampa e persone boccalone…. Quando si tocca il proprio interesse…. Non c’è morale che tenga a quanto pare! Se è vero quello che scrive il germe si deve solo vergognare! Si dimetta pure lui!
SOLO SOLO:
S Q U A L L O R E
In un paese civile l’istruzione e la sanità dovrebbero essere gratis,purtroppo i radical chic hanno inguaiato la sinistra e permesso alla destra fascista di uscire dalle fogne!!ed i risultati sono questi nel civile occidente……
Perché pensa che gli attuali, davvero facciano gli interessi dell’italiano medio o di quelli che non se la passano bene?
Ammetto, sono bravi a darla a bere ai tanti che si fermano all’ appartanza e bisogna riconoscere che di strategie di distrazione dai problemi reali e di mezzi di comunicazione utili a fare fumo e propaganda, ne hanno parecchi a disposizione, una strategia globale ormai, studiata e pianificata da anni…
Del resto, quale povero che volesse entrare a far politica, non possiede mezzi di comunicazione o delle testate giornalistiche ?
Ma basta guardare e informarsi un po’ meglio, per vedere quali sono le categorie che prediligono, a chi appartengono i giornali della propaganda, quali sono gli amici “poveri” di cui si vantano, per capire le intenzioni che hanno e cosa sono disposti a fare per il potere, come lo utilizzano e come ne dispongono.
La coesione tra italiani é un valore importante?
L’unità del paese è un valore importante?
Non spaccare il paese per consentire una crescita uniforme é un valore importante?
Da quel che fanno sembrerebbe di no.
Riescono però ad esempio, con disinvoltura e senza fare una piega, nello stesso tempo, a “difendere” i “figli del popolo” a chiacchiere, mentre in realtà riescono benissimo a tutelare gli extraprofitti miliardari di determinate categorie, nei fatti…
Eccovi il cambiamento da voi tanto spinto
il danno d’immagine subito da tutta la comunità va ben oltre gli 11000 euro di crediti non riscossi lo scorso anno.
Ben detto…i ratti sono usciti dalle fogne,non c’è che dire.Il signor genitore,se gosse stato un genitore attento, avrebbe potuto lui stesso controllare quanti
ticket fossero rimasti per il
pranzo del figlio, evitando tutto il resto.Quindi basta sbraitare,la colpa è sempre degli altri.Complimenti per l’insegnante che si è dimostrato!
Lo stesso Comune si è smentito al TG3 comunicando che al bambino è stato dato solo il primo. Appunto il primo è il secondo non c’era (prosciutto cotto è un secondo in una mensa scolastica?). Sicuramente tutto deriva da una serie di errori ma giustamente bastava chiedere scusa per un comportamento inqualificabile nei confronti si un bambino di poco più di 4 anni
Capisco quanto possa essere odioso il fatto e quanto colpisca che a rimetterci sia un bambino di 4 anni…
Ritengo però che siano tutte giuste e sacrosante le battaglie per abrogare o scrivere un nuova legge ( io personalmente la mensa la garantirei a tutti gli studenti in età scolare invece di acquistare Aerei )… ma un altro principio inderogabile perchè la macchina democratica funzioni è che LE LEGGI VANNO RISPETTATE !
Se passa il principio che “NON RISPETTO LA NORMA PERCHE’ NON PIACE A ME NE’ A NESSUNO” allora statene certi… finisce male.
Identica cosa dicasi per il BENALTRISMO ( non rispetto questa norma perchè altri compiono mancanze più gravi ).
Spiace dirlo ma per democrazia e Stato funzionanti, le leggi, fino a quando ci sono, vanno rispettate a prescindere, per quanto odiose ed ingiuste possiate giudicarle!
Il regolamento di cui si parla viene redatto dagli uffici e probabilmente in questo susseguirsi di assessori neanche viengono messi a conoscenza
C e poi la continua intimazione a non far mangiare quelli non in regola con i pagamenti che le scuole ricevono continuamente e la difficoltà in cui si trovano le insegnanti
Gli uffici “intransitigenti” sono gli stessi della totale confusione della gara prima aggiudicata e poi ritirata . Insomma penso sia giunta l ora di rimuoverli
Sono completamente d’accordo r voglio spezzare una lancia a favore del Comune che da quanto ho letto nell passato ha sfamato “tutti” i bambini anche quelli di genitori inadempienti che sono arrivati ad accumulare un debito di ca
11.000 euro non so se mai recuperati.Di questo nessuno parla.
Ma dai, d’altronde sono impegnati nel risolvere i problemi della città, futuro della città con il lavoro in primis (pensando allo studio Ronci mi viene da piangere) .. poi hanno da fare con i palazzi comunali, le scuole le strade. poveri noi che abbiamo investito in questa città.
Per fortuna ci salva invece l’attivismo evidente di chi ci rappresenta a livello regionale.
Infatti, come non notare i risultati utili alla crescita della città e del territorio arrivati in tutti questi anni.(?)
Ci sono due questioni differenti nella stessa vicenda.
La questione politica. Su questa concordo con la testata. Sbagliare è umano. Capita. Bisogna avere l’intelligenza di ammettere gli errori a prescindere dalle effettive colpe. Quindi l’amministrazione, politica, ha sbagliato doveva chiedere scusa prima di tutto. Scusa perché al di là dei crediti dei debiti e quanto altro queste situazioni, che possono capitare, vanno previste e regolamentate per evitare che una dimenticanza privi un bambino del proprio pasto. Le colpe dei genitori, eventuali, non devono mai ricadere sui figli. Quindi bisogna stabilire una tolleranza un margine di errore. Non ha crediti? Bene per due pasti si sorvola, ovviamente vanno recuperati, oltre si avvisa la famiglia che non si avrà più diritto al pasto. E questo al di là degli avvisi veri o presunti. La legge va rispettata sempre ma la legge deve essere non stupidamente severa ma flessibile in maniera intelligente. Nel caso si trattasse, e non dico che è questo il caso, di un furbetto all’italiana modi meno imbarazzanti per porvi un freno ci sono. Ecco quel che non piace è l’idea di un comune, parlo degli uffici, che su certe cose appare intransigente su altre fin troppo tollerante. Quindi giusto evitare finti indigenti morosi ma altrettanto giusto prevedere incidenti o dimenticanze. Anche fosse stato mandato sms sarebbe stato insensato lavarsi la coscienza semplicemente con una comunicazione.
A me delle testate nazionali interessa poco non vedo questa indignazione popolare per questioni molto più gravi interssa che la politica non capisca quando lbasta semplicemente ammettere un errore e lavorare perché ciò non accada più. Non sono un fan dell’opposizione della lamentela e della polemica ma onestamente in questo caso specifico ha colto nel segno. Decadimento culturale è anche quando si pratica lo scaricabarile inutile da parte delle istituzioni che però al contrario sono pronte a biasimarlo quando a praticarlo è il cittadino. Se vuoi essere creduto devi essere credibile e qui quel che è mancata, oltre le scuse, è la credibilità
Dalla politica il cittadino non si,aspetta giustificazioni ma soluzioni.
È successo, è indietro non si può tornare, ma la politica deve lavorare per evitare che cose del genere riaccadano. Questo è il suo compito dare risposte non spiegazioni balbettanti.
Il bambino ha mangiato? E ci mancherebbe. Ma questo che è il minimo sindacale non giustifica nulla.
Dopo le,doverose scuse, perché questa è la dignità della politica ammettere gli sbagli e non lo scaricabarile, la politica seria avrebbe spiegato come da oggi cose del genere non potranno più succedere. Errare è umano perseverare è diabolico.
E mi pare che come scritto in commenti sopra immaginare oltre i messaggi un margine di errore, tot pasti serviti a debito, non è così difficile da immaginare. Poi ai furbetti il modo di farla pagare ci sta. L’idea di un comune che non ammette il minimo errore e poi da parte sua ne commette ogni giorno appare stonata. A chi ha montato la nuova segnaletica stradale a via Giovanni XXIII , dove ogni strada porta a piazza Garibaldi, secondo questa intransigenza comunale, cosa andrebbe fatto? Decurtato lo,stipendio la mortificazione in pubblica piazza? E perché si tollerano i parcheggi selvaggi a piazza Garibaldi senza che non piovano multe ogni giorno, che farebbero bene alle casse comunali, e qui si fa la faccia cattiva per un ticket non pagato? Al cittadino onesto questa doppia faccia appare ingiusta e le scuse erano indispensabili proprio per questo,
Commento sull’accaduto la cui disamina non fa na piega.Concordo totalmente.
Sai quanto gliene frega da Bolzano a Siracusa che il bambino non ha mangiato il secondo?? Cominciamo a mettere i puntini su tutto: il sottoscritto quando c’erano i ticket si dava i cali in culo per evitare che terminassero e creare problema a scuola con la mensa …quindi anch’io potevo mandarlo a scuola eppoi fare caciara se non lo facevano mangiare…quindi meno social e più attenzione al presente…
SOLO SOLO:
S Q U A L L O R E
è riferito al Comune.
Una domanda, la ditta e ed il comune hanno agito seguendo un semplice regolamento scritto e accettato da tutti i genitori dal momento in cui si è iscritto il proprio figlio al servizio mensa. Quindi, semmai, c’è solo da disquisire sul contenuto del regolamento e mi chiedo, chi lo ha redatto? Ma soprattutto da chi è stato firmato per accettazione???
La verità è che genitori inadempienti ce ne sono e ce ne sono sempre stati negli anni.E non è neanche giusto che molti di loro facciano i finti tonti dicendo che non si sono accorti che i ticket sono finiti,dando la colpa al Comune che non li ha avvertiti…ma, di grazia,è il Comune che deve controllare se i bambini hanno i ticket oppure ogni bambino deve essere controllato dai propri genitori? Io dico che molti “ci marciano”,alla faccia di tutti i genitori più attenti che pagano regolarmente i pasti scolastici dei propri figli.