Mensa in classe anche a Pratola, l’opposizione: “Trasferire le scuole in Comune”

Se a Sulmona la mensa in classe è partita da quest’anno, a Pratola gli alunni mangiano e studiano sul proprio banco già dallo scorso anno scolastico. La mancanza di spazi ed una riorganizzazione veloce hanno condotto anche a questo, una situazione che la Asl conosce benissimo e che ha accettano causa “emergenza”, ma che dovrà limitarsi ad un breve periodo. Cosa si intenda per “breve” non è difficile intuirlo perchè una soluzione a Pratola arriverà solo con il nuovo plesso scolastico. Con la stessa filosofia possono essere liquidate anche le segnalazioni e le lamentele ad opera di qualche genitore che ha avuto da ridire sulle dimensioni della classe. Dalla Asl, in questo caso, aggiungono che bisogna osservare particolari accorgimenti e regole d’igiene sia delle aule che dei ragazzi, che deve esserci un costante ricambio dell’aria in classe e altre accortezze che coinvolgono personale docente e non.

E pensare che una soluzione a questo disagio, seppur passata inosservata ai più, è venuta fuori dal gruppo di opposizione in consiglio comunale Pratola Insieme. “Si tratta del progetto che avremmo portato avanti noi in caso di vittoria” spiega Alessandra Tomassilli. Lo stesso progetto per cui era stata presentata una interrogazione a settembre scorso, non accolta dal sindaco Antonella Di Nino per difetti di formulazione e che le è valsa, durante l’ultimo consiglio, una diffida. “Una interrogazione così l’avevo presentata durante il mandato De Crescentiis insieme all’allora opposizione e in quel caso il sindaco ci ha risposto” fa notare Tomassilli.

Bando alle polemiche e pensando solo alla sicurezza dei ragazzi, Pratola Insieme propone una alternativa alle scuole pratolane, un progetto sul quale si sta ancora lavorando nel dettaglio e che prevede, in parole povere, il trasferimento delle scuole di piazza Indipendenza e delle medie in Comune e quello, di conseguenza, degli uffici comunali nella sede dell’ex Giudice di Pace dove erano stati allocati durante il periodo di adeguamento sismico del municipio. Da una prima stima avanzata da Pratola Insieme, pare che la struttura possa ospitare dalle 17 alle 19 classi con uno spazio al primo piano da destinare alla mensa. “Ciò consentirebbe di stabilire le materne tutte al primo piano di piazza Indipendenza anche se l’alternativa promessa per loro erano i Musp” aggiunge la capogruppo, e questa è un’altra questione.

Comunque per mettere in moto un progetto del genere si ipotizza possano servire circa 100mila euro “per adeguare gli spazi – sottolinea Tomassilli -, e non dovrebbe essere un problema visto che la scorsa amministrazione ha lasciato un attivo di 600mila euro che potrebbe essere utilizzato trovando anche un modo per rispettare il patto di stabilità. A proposito avevamo avuto un confronto con il consigliere di maggioranza Aldo Di Bacco, ma da lì più niente”.

E se gli scolaretti di Valle Madonna, accolti anche quest’anno nella sede della Provincia possono ritenersi al sicuro, la stessa cosa pare non valere per gli altri nonostante il primo piano sgombero per non appesantire le strutture, cosa che non può dirsi delle medie dove al piano superiore continuano a lavorare gli amministrativi. “Quello che vogliamo è capire se si può fare” conclude Tomassilli.

Simona Pace

4 Commenti su "Mensa in classe anche a Pratola, l’opposizione: “Trasferire le scuole in Comune”"

  1. Questa si che è una proposta. Allora 100000 € di lavori per adeguare il “nuovo” edificio comunale; poi qualche decina per risistemare il “vecchio” edificio del giudice di pace (che definire adeguato agli uffici del comune mi sembra esagerato); quindi si realizza il polo unico 7 milioni ormai stanziati (qualcuno ancora crede nella favola che si possa ripensare il progetto senza intaccare quei soldi). Tra circa due anni di nuovo cambio; le scuole vanno nella nuova struttura; il comune torna nella “nuova?” sede, naturalmente dopo aver speso altri soldi per risistemare gli spazi interni; nel “vecchio” edificio del giudice di pace (che rimarrà comunque tale) si penserà di sistemare altri soggetti, magari associazioni, salvo poi accorgersi che per farlo bisognerà fare opere strutturali sul fabbricato e quindi spendere altri soldi.
    Quindi fatto ciò tra due anni tutto sarà sistemato ed i bambini finalmente mangeranno in una stanza a loro dedicata; intanto il Comune di Pratola sarà sull’orlo del dissesto finanziario e magari la stessa “opposizione” ne accuserà l’amministrazione.
    Complimenti anche per la presentazione digitale dei progetti (superlativa)

  2. Negli anni 2000 mio figlio quando aveva il rientro, pranzava tranquillamente in classe assieme agli altri studenti. Mai successo nulla. Tutto questo clamore non c’era. Ora invece si pretende un ambience in stile Villa Crespi.

  3. Mensa in “aula” non in “classe”. La classe è un insieme di alunni. L’aula è la stanza.

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