Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato all’Aquila al giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana dei 1175 allievi marescialli del novantaquattresimo corso “Dodecaneso II” della scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza. Presente alla cerimonia in rappresentanza del Consiglio regionale, il vicepresidente Domenico Pettinari.
Il giuramento che si è tenuto nella Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza ricade nei 100° anniversario dalla costituzione della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza e nel 30° anniversario dell’insediamento della scuola nella città dell’Aquila. Il presidente Mattarella durante la cerimonia ha apposto sulla bandiera della scuola marescialli dell’Aquila la medaglia conferita dal Capo dello Stato alle attività e gli istituti che si sono distinti nel campo della scuola, della cultura e dell’arte.
“E’ stato per me un onore partecipare all’illustre cerimonia che, tra l’altro, ha celebrato il centesimo anniversario della fondazione della scuola, e il trentennale dell’insediamento dell’Istituto nel capoluogo di regione – ha dichiarato il vicepresidente Pettinari -. La guardia di Finanza è un punto di riferimento per chi si batte in favore della legalità e del rispetto delle nostre leggi. La scuola ha l’onere e l’onore di formare i ragazzi e le ragazze della prima linea del contrasto della criminalità attingendo a quei valori e principi che sono il faro luminoso del Paese che vogliamo. Un Paese giusto, equo, solidale dove parole come giustizia e onestà sono fondamenta imprescindibili per la crescita sociale, economica e culturale dei cittadini. Auguro ai giovani allievi un buon lavoro sulla via dell’onore”.
Questo reato si chiama “Vilipendio di Capo dello Stato” ed offende non solo il Presidente Mattarella, ma tutti gli Italiani.
Cosa insegnano in questa Scuola Militare? Oltre che a stanare gli evasori, insegnano il rispetto per la Divisa, il rispetto per la Nazione, il rispetto delle Istituzioni e di sé stessi, il senso di appartenenza ad un progetto dalle radici profonde. Una volta tutto ciò si chiamava Onore, concetto del quale molti oggi sembrano provare vergogna.