Matrimoni scombinati

C’era un tempo in cui Sulmona voleva candidarsi a città dell’amore. No, non solo per i confetti, ma come città ideale in cui sposarsi. Da quel tempo di anni ne sono passati e ancora nulla è stato fatto per ampliare la rosa dei prestigiosi luoghi di proprietà privata in cui promettersi amore eterno, una promessa vincolante civilmente. Non che manchino le location, nella Sulmona città d’arte e negli immediati dintorni di posti in cui pronunciare il fatidico “si” ce ne sono eccome. Un matrimonio presso l’Abbazia Celestiniana, ad esempio, non è da sottovalutare, per non parlare di  palazzo Tabassi, dell’Annunziata, insomma non proprio seconde scelte.  Ad oggi è possibile farlo nell’aula consiliare, presso la Rotonda di San Francesco e al parco fluviale Daolio, posti di proprietà comunale in cui la cerimonia è giuridicamente valida. In realtà ce ne sarebbero anche altri due, la saletta e la terrazza di Palazzo Mazara, inagibili a seguito del sisma di Amatrice del 2016.  Per ovviare a questo ostacolo in molti scelgono di effettuare tutte le procedure burocratiche necessarie per poi convogliare a nozze con parenti e amici nel cosiddetto “matrimonio simbolico”. Ci si sposa due volte insomma.

In vista della stagione prediletta dagli sposi, a lanciare di nuovo il dado è la coordinatrice provinciale Uaar e celebrante civile, Liana Moca, che tempo addietro aveva presentato la proposta con tutta la documentazione ai comuni maggiori della Valle Peligna: Sulmona e Pratola. Se quest’ultima ha colto al volo l’occasione redigendo un regolamento, per Sulmona la questione si è arenata senza successo alcuno. A Pratola, ad oggi, si è fatta avanti una sola struttura privata, Le favole di Gaia, in cui è possibile celebrare un matrimonio che sia valido a tutti gli effetti, altri interessati comunque non mancano.

Eppure nel resto d’Italia quello dei matrimoni civili sta diventando un vero e proprio businness che frutta soldini e contribuisce non poco alla spinta turistica, in considerazione anche di tutti gli annessi e connessi legati alla sua gestione con fiori, trucco, parrucco, ristorazione e tutto il resto. Insomma una buona fetta di mercato economico per la quale Sulmona ha tutte le carte in regola, non ancora i giocatori giusti.

Simona Pace

1 Commento su "Matrimoni scombinati"

  1. bene,irrisolti i problemi,sospesi i servizi essenziali,chiuse le strutture pubbliche,ferma la macchina amministrativa,l’ attuale amministrazione non ha piani,progetti e soprattutto non ha la prospettiva,la visione generale delle priorita’ per il bene e benessere del borgo e dei Cittadini residenti…..qui ci si preoccupa della casa comunale per il rito civile,meglio della possibilita’di istituire luoghi diversi,naturalemnte autorizzati con delibera dalla giunta comunale…le preoccupazioni,le aspettative,le criticita’,le problematiche dei Cittadini sono altre….non la visibilita’del comunicato nell’interesse privato e commerciale dei richiedenti,le disposizioni prevedono un regolamento specifico….quindi?
    Innanzitutto le esigenze dei Cittadini nell’Interesse generale..poi gli spot pubblicitari,oltretutto confrontarsi con i numeri :quante,quali le richieste,le ragioni,ecc,
    ecc.del luogo,set,location del nostro borgo…o no?

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