Mascherine, guanti e toghe: oggi riparte l’attività giudiziaria anche al tribunale di Sulmona dove grazie ad un accordo sottoscritto dal presidente Marco Billi, dal procuratore capo Giuseppe Bellelli e dai rappresentanti degli avvocati, il presidente dell’Ordine Luca Tirabassi e quello delle Camere penali Uberto Di Pillo, si prevede di riuscire ad evadere circa il 70% delle udienze programmate.
Rigido il protocollo di sicurezza che regolerà ingressi e uscite e lo svolgimento dei processi che si terranno o in remoto o comunque, se in presenza, a porte chiuse.
In aula si andrà un processo per volta muniti di mascherine e guanti, sarà consentito l’accesso alla struttura, anche agli avvocati, solo in caso di urgenza ed estrema necessità, mentre tutti quelli che non saranno interessati all’udienza in corso dovranno aspettare il loro turno (scaglionato ad orari) fuori dal portone del tribunale.
Questo soprattutto per quanto riguarda le udienze penali dibattimentali che si prevede di celebrare per il 50% dei ruoli programmati, con il rinvio di tutte le procedure che devono essere istruite e, invece, la celebrazione delle discussioni, affidamenti di incarichi e prime udienze.
Per le udienze penali camerali (ovvero le udienze preliminari) avvocati e giudici si sono messi d’accordo per celebrarle in remoto, a meno che ci sia la richiesta esplicita di una delle parti di farle in presenza.
Diversa e meno traumatica la situazione per le udienze civili che il tribunale di Sulmona già da tempo celebra in gran parte telematicamente. Il deposito degli atti potrà essere fatto solo via computer, mentre le udienze saranno celebrate o in remoto, oppure con deposizione di memorie scritte.
“C’è stata grande convergenza a collaborazione – commenta il presidente dell’Ordine degli avvocati, Luca Tirabassi – tutto il personale è tornato in ufficio e gli ambienti sono stati sanificati a fondo, compresi gli impianti di aria condizionata. La presenza di ampie finestre in ogni aula d’udienza permetterà comunque una continua areazione naturale degli ambienti. Siamo pronti a ripartire con l’attività giudiziaria in assoluta sicurezza, insomma, e questo è un segnale importante che non riguarda certo solo gli avvocati”.
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