Marijuana in casa per curare la distrofia: assolto per lieve entità

Assolto per la particolare tenuità del fatto. E’ stato scagionato il 50 enne, originario di Napoli e residente a Castel di Sangro, finito sotto processo con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Cannabis che l’uomo coltivava in casa, utilizzata per lenire il dolore causato dalla distrofia muscolare che lo ha costretto, nel tempo, alla sedia a rotelle.

La vicenda risale al 2021, quando il 50enne venne sottoposto ad una perquisizione domiciliare eseguita dai carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro. Rilevamenti che portarono a rinvenire undici piantine di cannabis che, secondo le analisi effettuate da Arta Abruzzo, avrebbero permesso all’uomo di ricavare sette dosi giornaliere. Dalla perquisizione scaturirono anche fertilizzanti e materiali per il confezionamento, nonché un bilancino di precisione.

Il legale dell’uomo, Stefano Michelangelo, punta all’assoluzione nel merito. Per questo motivo valuta un ricorso in appello. Secondo la difesa, infatti, l’uomo avrebbe utilizzato la sostanza solo a scopo terapeutico, anche se non sarebbero state seguite le procedure previste dalla legge per il riconoscimento della terapia. La difesa, però, punta sulla scarsa quantità rinvenuta in casa dai militari per far valere la sua tesi in un possibile ricorso.

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