Rimane altra l’attenzione delle organizzazioni sindacali per lo stabilimento Marelli di Sulmona. Il summit di ieri con i vertici dell’azienda ha fatto riemergere il problema del calo di produzione. Il Plant di Sulmona nel 2024 produrrà 200.000 vetture in meno rispetto all’anno in corso. Secondo le stime, la produzione del Ducato passerà dalle 215.000 unità attuali alle 190.000. In discesa anche la produzione del Ducato Messico: da 72.900 a 45.000 unità. Crolla la produzione della Panda, con la “4×2” dimezzata, da 6.000 a 2.500 modelli. Peggio la “4×4, che crolla dalle 19.000 unità alle 7.500. La 500X/Renegade passerà dalle 139.000 unità a 81.000, la Giulia/Stelvio da 33.000 a 22.000, la Tonale da 102.000 a 53.500, e gli esuberi, che per quest’anno, sempre secondo l’azienda, quotano 90 unità, per il 2024 passeranno a 135 unità, con un aumento di 40 esuberi rispetto all’anno in corso.
Una situazione tutt’altro che rosea, che comporterà il prolungamento del CDS (Solidarietà) per tutto il 2024, per poi cercare una proroga per l’anno 2025 ed una ulteriore una disponibilità di ammortizzatori sociali per il 2026.
L’azienda rimane in attesa di un ipotetico aumento di volumi legati alla possibile acquisizione di una nuova commessa denominata “Piattaforma Large”, che però al momento non risulta acquisita ma ancora oggetto di contrattazione col cliente. Da mesi la Marelli è direttamente collegata all’andamento altalenante delle richieste del cliente e al conseguente ricorso agli ammortizzatori sociali.
“Mentre su alcuni siti l’azienda decanta la positività della diversificazione della clientela – scrivono le Segreterie Provinciali AQ Fim/Fiom e RSA Fim/Fiom -, su Sulmona evidenzia una problematica, ovvero la Condizione di Monocommittenza che da anni come OOSS portiamo ai tavoli di confronto con l’azienda. Il legame pressoché esclusivo con Stellantis, per quanto fondamentale, continua a tenere Sulmona in una condizione di criticità”.
È stato messo tutto nelle mani dei francesi che con stellantis ora comandano, hanno trasferito gran parte della produzione Ducato fuori dal sito Sevel, ovviamente ne risente anche lo stabilimento sulmonese che comunque è destinato alla chiusura
Sindaco se ci sei batti un colpo
Fidati già sta incasinato .
Non interessa a nessuno però a breve quando chiuderà lo stabilimento è andranno via altri posti di lavoro vedrete come si sentirà la crisi su molte settori.
L’importante è che la politica Sulmonese sia occupata a litigare tra fi loro intanto le aziende scappano