Il destino della Marelli, dello stabilimento sulmonese così come di quelli italiani, non si trova tra i confini abruzzesi, bensì oltreoceano, nelle mani di KKR, il fondo di private equity americano che nel 2018 ha acquistato Marelli. Dopo il passaggio a stelle e strisce il baratro. L’ultima chiusura dello stabilimento di Bologna ha portato una ventata di pessimismo tra i lavoratori della sede sulmonese, nonostante l’azienda abbia rassicurato che gli esuberi nello stabilimento peligno nel 20124 scenderanno da 135 a 100.
Il Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Roberto Santangelo parla con preoccupazione del destino della sede peligna. “Il Governo Meloni, che ha individuato in KKR un partner strategico nella partita delle Reti di comunicazione, deve mettere ogni azione in campo per far comprendere al Fondo statunitense che non può essere la redditività immediata il parametro per leggere la presenza di questi siti produttivi sul territorio nazionale”.
“Come Consiglio regionale saremo in prima linea per impegnarci affinché vengano mantenuti i livelli occupazionali nello stabilimento peligno – conclude Santangelo -, sarebbe una beffa che, proprio nel nuovo ciclo economico basato sull’elettrico, una realtà così importante e con potenzialità tutte da esprimere venisse penalizzata” .
Se ci fossero meno certificati medici e latitanze lavorative……….