Un percorso di mobilitazione volto a smuovere le coscienze dell’amministrazione comunale e regionale per la tutela dello stabilimento Marelli di Sulmona. Lo richiedono a gran voce le sigle Fiom, Fim, Uilm e Uglm, dopo il vertice tra le rispettive segreterie tenutosi questa mattina insieme alla Rsu dello stabilimento. Anche perché il timore degli ammortizzatori sociali è dietro l’angolo. Di nuove commesse non c’è nemmeno l’ombra, e la produzione del Ducato dovrebbe terminare nel 2028. Una data che sembra lontana solo all’apparenza, ma vicinissima per chi deve far quadrare i conti a casa e in famiglia.
Dal Governo non sono arrivate risposte dopo l’incontro dello scorso 4 aprile, né sulle prospettive occupazionali né sul mercato futuro. Ecco perché il ricorso agli ammortizzatori sociali potrebbe trasformarsi in realtà a partire già dal prossimo luglio. E’ una prospettiva tanto realistica quanto temibile, ipotizzata con preoccupazione dagli stessi sindacati.
A ciò si aggiunge il problema di sicurezza e manutenzione che verrebbero sempre meno nello stabilimento peligno. Dalle infiltrazioni ai problemi di impiantistica relativi a riscaldamento e non solo. “A causa dell’inefficienza degli impianti- concludono i sindacati – si assiste addirittura all’acquisto dall’esterno di pezzi meccanici, che sono stati prodotti all’interno dello stabilimento sulmonese, processo che rischia di produrre ulteriore esubero di manodopera”. Insomma, segnali di abbandono che ricadono sull’umore degli impiegati, sempre più sfiduciati e che non vedono investimenti ordinari già per il presente. Figuriamoci per un futuro neanche troppo lontano
Forse ricordo male… Ma nella recente campagna elettorale per le elezioni regionali, non erano state fatte delle rassicurazioni in tal senso?
Sce come no…passata la festa gabbato lo santo…