Secondo la consigliera regionale di opposizione Sara Marcozzi, del gruppo M5S, il centrosinistra con il ricorso al Tar sull’assegnazione dei seggi all’opposizione, vorrebbe applicare modifiche ex post alla legge elettorale. Secondo Marcozzi più che un ricorso quello del centrosinistra pare un emendamento.
“La legge elettorale – scrive Marcozzi – è chiara e non interpretabile. Dal punto di vista tecnico, l’espressione gruppo di liste viene definita dalla stessa legge in maniera chiara: per gruppo di liste si intende l’insieme di liste circoscrizionali identificate dal medesimo contrassegn” e cioè dal medesimo simbolo. Le motivazioni per la presunta incostituzionalità sono altrettanto infondate, è come dire che domani qualcuno potrebbe depositare un ricorso contestando la costituzionalità del permettere ai partiti di partecipare alla competizione elettorale in coalizione. Si tratta solo di una scelta del legislatore, non si viola alcuna norma costituzionale. Il centrosinistra pur conoscendo la legge elettorale vigente e il sistema di ripartizione ha comunque scelto di correre alle elezioni con una coalizione creata ad hoc per rastrellare voti. Pretendere di modificare la legge elettorale dopo il voto ci sembra davvero un’aberrazione”.
Conclude Marcozzi: “La volontà popolare viene invocata dal centrosinistra a sproposito e, all’abbisogna, si dichiara di essere una cosa sola o un gruppo di liste. Quando c’è da ricoprire i ruoli di capogruppo, ad esempio, dichiarano di avere in sé diverse anime, garantendosi così 3 capigruppo (da €1.800 in più a testa al mese) per 6 consiglieri. Quando c’è da scippare altri due seggi in Consiglio Regionale, allora dichiarano di essere una cosa sola. Troppo comodo, la legge non può essere interpretata a proprio uso e consumo. Il M5S è la prima forza politica di opposizione con il 20,5% dei consensi degli abruzzesi, il doppio rispetto al partito più votato della coalizione di centrosinistra. Se ne facciano una ragione”.
S.M.
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