Non si trova chi fa i lavori e le case parcheggio restano parcheggiate. A sette mesi dall’assegnazione degli alloggi, nei fatti, gli inquilini non riescono ancora a prendere possesso dei loro rifugi. La gara-avviso che era stata fatta dal Comune per i ritocchi finali delle nove abitazioni già destinate è andata infatti deserta, nessuna delle tre ditte interpellata si è detta disponibile a metterci mano.
Un appalto da circa 40mila euro che prevede la tinteggiatura delle pareti, la sanificazione di alcuni locali e la verifica degli impianti: un appalto forse troppo “misto” perché qualcuno se ne faccia carico da solo o forse, come sostengono dal Comune, perso nelle nuove procedure del Mepa e al quale è stata inviata una sola ditta di Sulmona.
Fatto è che la gara è andata deserta e le valigie dei nove affidatari degli alloggi, sparsi tra Marane, via Quatrario, via Torta e piazza Tacito, sono rimaste chiuse.
Dal Comune fanno sapere che la procedura sarà ora ripetuta prevedendo un più ampio coinvolgimento di ditte, nella speranza che qualcuno questa volta risponda.
Dopodiché ci vorranno quarantacinque giorni per eseguire i lavori e le chiavi potranno essere quindi date alle nove famiglie che attendono da ottobre scorso (quando gli alloggi sono stati assegnati dopo anni di attesa) di prendere possesso del loro tetto, seppur temporaneo come, in teoria, prevede il regolamento (massimo due anni). Quasi una chimera tra ritardi nell’assegnazione e nei sopralluoghi.
Altro tempo, d’altronde, i legittimi assegnatari non sono disposti ad attenderlo: “Se la vicenda non si risolverà in tempi brevi – spiega uno di loro – ci rivolgeremo alla procura della Repubblica, perché dopo sette mesi e più di attesa, che si aggiunge a quella di anni per ottenere l’assegnazione, non siamo più disposti ad aspettare”.
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