Il trasloco per metà è fatto, il progetto è partito da tempo ma ai 18 ragazzi dell’Anfass per entrare nella struttura di Santa Rufina, affidata come da accordi dal Comune di Sulmona in comodato d’uso, manca ancora qualcosa: il contratto. Una storia che rischia di finire dritta in procura annuncia la presidente Emanuela Pasquali, un progetto finanziato da delibera regionale con 216mila euro sul piatto per la realizzazione, completamento e messa in sicurezza della struttura per l’accoglienza e assistenza di soggetti con disabilità e che vede Comune ed ente entrambi partner.
L’intoppo a frenare l’ingresso dell’Anfass rimanderebbe ad una certificazione di agibilità che nei fatti c’è ma che per l’ufficio del patrimonio mancherebbe. La Pasquali è chiara, dell’agibilità se sono occupati direttamente loro dell’associazione chiamando un tecnico e procedendo all’autocertificazione. Ma a quanto pare l’ufficio patrimonio avrebbe rimandato ai colleghi dell’ufficio tecnico il compito di produrre la certificazione, a sua volta per questi ultimi invece tutto sarebbe apposto, in virtù del documento autoprodotto: “Gli uffici non comunicano, a due passi si scrivono per lettera”.
Una situazione surreale “intollerabile e grave” rimarca la presidente , dopo un anno e mezzo di attesa, perché di pazienza ne hanno avuta tanta ma adesso, spiega, sono i tempi del finanziamento a richiedere lo sblocco tempestivo della situazione perché l’Anfass ha il progetto esecutivo da presentare per febbraio in Regione e poi a breve il Temporary in via Cornacchiola chiuderà e i ragazzi non avranno luogo per svolgere le attività e la presidente non vuol di nuovo bussare alle porte sempre disponibili dell’Unitalsi. Un’atmosfera sospesa: “Quasi non interessasse a nessuno, abbiamo atteso tanto ma ora vogliamo risposte nel tempo previsto”. Così come recita la diffida a firma della Pasquale, cinque giorni per provvedere al contratto altrimenti l’iter sarà quello di fare luce fino alla procura della Repubblica, intanto si riservano di tutelare i propri ragazzi in virtù della convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
Anna Spinosa
Commenta per primo! "Manca il contratto, disabili senza sede: “Andremo in procura”"