“Spedizione punitiva contro un minorenne”. La protagonista: “Mi figlio minacciato con una bottiglia”

Si è trattato di una spedizione punitiva, a cui il ragazzo tunisino minorenne della Casa famiglia ha reagito prendendo un coltello, ma non colpendo nessuno se non l’auto di una delle due donne che lo avevano picchiato selvaggiamente.
E’ l’avvocato della struttura protetta, Andrea Marino, a fare luce sulla vicenda che ieri notte ha visto protagonisti prima due minori e poi gli ospiti della Casa famiglia e tre adulti.
La vicenda ricostruita dall’avvocato è ben diversa da quella raccontata finora: “Il nostro ospite ha litigato con un suo coetaneo a piazza Tresca – spiega – e poi è tornato nella struttura. Qui verso mezzanotte si sono presentate due donne e un uomo, tra cui la mamma del ragazzo che aveva litigato con il nostro ospite. Sono arrivate fin quasi dentro la Casa famiglia aggredendo e picchiando brutalmente, loro tre adulti, un ragazzo minorenne e minacciando chiunque tentava di intervenire, compresi i vicini che ci hanno chiamato e che hanno allertato la polizia. Si è trattato di una spedizione punitiva, contro la quale domani sporgeremo denuncia nei confronti di queste persone: siamo consapevoli che i ragazzi ospiti della nostra struttura sono problematici, ma in questo caso non ci sentiamo proprio di addossare loro delle responsabilità”.
Due dei ragazzi tunisini hanno riportato anche tagli sulle braccia, ma si presume che siano stati frutto di un gesto autolesionista. A testimoniare la ricostruzione dei fatti ci sarebbero anche le immagini registrate delle telecamere, che mostrano i tre adulti recarsi nella Casa famiglia per punire il minorenne.

Di tutt’altro tenore la ricostruzione fatta dalla madre del ragazzo di Sulmona: “Il tunisino ha aggredito mio figlio chiedendogli dei soldi e minacciandolo con un collo di bottiglia – racconta – dopo di che lo ha picchiato con calci e pugni colpendolo anche quando era rimasto a terra. Noi siamo andati alla Casa famiglia per chiedere spiegazioni e di tutta risposta siamo stati aggrediti e ci hanno lanciato dal balcone un coltello, una bottiglia e altri oggetti. Siamo stati noi a chiamare la polizia e abbiamo i referti medici che provano le ferite riportate da mio figlio”.

Agli inquirenti il compito di ricostruire responsabilità e fatti.

4 Commenti su "“Spedizione punitiva contro un minorenne”. La protagonista: “Mi figlio minacciato con una bottiglia”"

  1. Le due donne e l’uomo della spedizione punitiva, qualsiasi cosa sia successa prima ,non hanno scusanti la legge non permette giustizie private per questo è giusto che paghino…la polizia, se fosse successo quello che riferisce la mamma l’avrebbero dovuta allertare appena successa la lite con il figlio non a mezzanotte. Basta con questa propaganda destroide che contro immigrati e stranieri è lecito farsi giustizia da soli!!!

  2. Partito Lega (nord)
    Programmi politica Mediaset quasi tutti…
    Canale 9
    Dibattiti mesi e mesi sulla difesa personale…per poi sfociare sugli immigrati…
    Immigrati capro espiatorio dei problemi italiani

    • cosa c’entra con l’episodio sopra riportato? evitiamo di buttarla in caciara e analizziamo i casi singolarmente! chi sbaglia paga, indipendentemente dall’orientamento politico,religioso,sessuale,culturale!
      Non stiamo allo stadio con sciarpe e trombette.

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