Ci vanno giù forte quelli della Lega Salvini Sulmona contro la dirigenza Asl1. Il caso è quello del paziente affetto da obesità rifiutato da due ospedali (di Teramo e L’Aquila) e operato con successo a Sulmona qualche tempo fa. La Lega tuona e chiede le dimissioni del manager Rinaldo Tordera che pure, giorni dopo il caso, era intervenuto nello spiegare che nessuno era stato rifiutato, ma che il trasferimento era una decisione mirata, una dichiarazione resa per “mascherare l’erronea gestione dello stesso” sostiene la Lega che sottolinea come al San Salvatore dell’Aquila “vi sia un reparto distinto per trattare questa tipologia di paziente specializzato in chirurgia Bariatrica. Segnaliamo inoltre che anche Chieti possiede un reparto di Chirurgia per l’obesità”.
“Il reparto- spiegano i salviniani-, della cui esistenza ci si può rendere conto anche sul sito della Asl1, è fornito di una equipe qualificata in grado di offrire un approccio multidisciplinare nell’assistenza di pazienti gravemente obesi, per il loro trattamento in completa sicurezza. Cosa che nel nosocomio sulmonese, nonostante la buona volontà degli operatori, non è possibile perché lo stesso non può eseguire chirurgia Bariatrica come da protocollo: non è insomma una struttura adeguatamente ricettiva sia per la mancanza di letti speciali sia di personale idoneo”. L’accusa, dunque, è quella che siano stati “elusi i principali protocolli di sicurezza”, “un comportamento parecchio azzardato, per un ricovero forzato” e in un reparto non adatto “che lascia pensare anche al rischio di infezioni nosocomiali enormi. Le stesse che si sono corse durante l’operazione in anestesia spinale per un’ernia addominale: se fossero sopraggiunte complicanze non ci sarebbe stata l’assistenza specialistica adeguata”.
Il coordinamento, inoltre, ha annunciato il coinvolgimento di ispettori ministeriali.
“Si tratta di dichiarazioni fuorvianti, costruite sul nulla- risponde Tordera- alle quali replichiamo ricordando semplicemente che il paziente obeso di cui si parla è stato operato da uno dei nostri chirurghi bariatrici che lavorano all’ospedale di Sulmona. Siamo quindi in presenza di affermazioni senza alcun fondamento che infondono ingiustificata sfiducia negli utenti della sanità del territorio”.
S. P.
Secondo qualcuno,io sono(affermativo)un ritardato mentale che stenta a capire elementari concetti. Ad esempio non capisco cosa c’entri una urgenza chirurgica di ernia strozzata addominale, anche se in soggetto superobeso, con la chirurgia bariatrica. “La chirurgia bariatrica è l’unico trattamento in grado di determinare una perdita di peso significativa, nel lungo termine in caso di obesità”. Difatti la BARIATRIA è quella branca della medicina che studia le cause, la prevenzione e il trattamento dell’obesità, da bari-iatrìa. Va da sé che il reparto di bariatria va assegnato a chi ha deciso di operarsi di bendaggio gastrico, bypass intestinale o che altro. Metodi che servono per produrre senso di sazietà o di ridurre l’assorbimento intestinale. Per fare questo ci serve il consenso informato del paziente che ha deciso di fare l’intervento e ripeto, una buona casistica da parte di chi fa l’intervento. Un intervento di ernia strozzata addominale, per me che tardo a comprendere(vero, orso?), è di competenza di un reparto di chirurgia generale.Tanto che un’ernia addominale è molto più semplice da operare di una inguinale,(e meno male) ad un obeso di quella portata. Il direttore generale, in questa vicenda non c’entra, c’entrano i medici di accettazione e pronto soccorso, che solo loro decidono sul ricovero e dove esso deve avvenire. Se non ci sono posti disponibili(ripeto, tutti i reparti sono tenuti a cedere il posto letto) esperite le urgenze del caso e stabilizzato il pz., una volta sentiti altri ospedali e trovato il posto letto, il paziente va inviato, a posto sicuro, con ambulanza medicalizzata. E’ stata rispettata la procedura per un intervento di ernia addominale strozzata? A me pare di sì, in caso contrario si indaghi . Che c’entra Tordera? Sulla chiusura di alcuni reparti all’Aquila, si dovrebbe interpellare il direttore sanitario della ASL ed il dirigente sanitario del presidio aquilano. Quello che a me lascia perplesso, è invece il trasferimento da Teramo,per quale motivo? Non c’è stato ancora detto. Che la sanità abbia molte lacune,non ci sono dubbi, ma le critiche vanno fatte con cognizione di causa. La sanità va male perché il SSN è nato con la presunzione che contraddistingue alcuni partiti, tronfi e saccenti che non si rendono conto delle possibilità della nazione Italia. Un carrozzone destinato a sfracellarsi,come tante riforme ,del resto, fatte a c.d.cane. E la realtà è sotto gli occhi di tutti.