La maggioranza torna sui fatti dello scorso 17 novembre e ribatte alle accuse del Pd “è sconcertante il comportamento della minoranza consiliare, in merito alla mancata autorizzazione del gruppo Pd nell’assise civica, la quale ha preferito trasferire i problemi, tutti interni al partito democratico, nel consiglio comunale di Sulmona”.
I capigruppo ammoniscono “L’abbandono dell’aula è stato un atteggiamento deprecabile, sintomo di una grave irresponsabilità politica. I costituenti democratici dovrebbero sapere che agli interessi particolari andrebbero anteposti in favore di quelli della collettività; la sovrapposizione delle due contingenze vuol dire essere inadeguati”. Ai dem, i casiniani fanno sapere come la posizione della presidente Di Marzio sia “del tutto legittima e a tutela del consiglio nella sua interezza”. L’autorizzazione dell’utilizzo di un simbolo, spiegano dai banchi della maggioranza, “non può essere data sic et simpliciter, come ritiene qualche gaudente pseudo giornalista di questa città”, richiamando l’art. 11 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale ”invitando i redenti Democratici a risolvere, al più presto, le loro dispute interne al Consiglio comunale di Sulmona”.
Una maggioranza a ruota libera che parla di “stato confusionale in cui versa il partito democratico sulmonese. Un partito schizofrenico costituito da epurati e cospiratori di lunga datazione storica”. Non ci girano attorno ricordando la loro scelta diversa, lontana da “certi meccanismi” ma figlia di un patto civico e come“anche gli stessi “richiedenti” erano civici durante le ultime elezioni, dimenticando tuttavia di essere del partito democratico nella consiliatura del sindaco Ranalli, fatto cadere poi proprio da loro. E’ passato un solo anno e il percorso di “purificazione” sembra già essere giunto al termine”incalzano rammentando“la “grande” coerenza che contraddistingue tali personaggi che oggi asseriscono, meschinamente, che la città è sotto ricatto”
Non risparmiano dalle critiche nemmeno Sbic “Ci fa poi sorridere, ma al tempo stesso la cosa un po’ ci inquieta, la solidarietà manifestata dagli Sbicchiani, definiti “uomini del risentimento”, nei confronti del Pd Sulmonese, sintomo che la loro filosofia di pensiero è quella che professa il credo “il nemico del mio nemico è mio amico” e proseguono “A questi personaggi diciamo che la politica si fa sulle proposte e non sull’identificazione del nemico, altrimenti questa non è politica ma risentimento”
Dulcis in fundo l’attacco alla consigliera Bianchi dalla posizione “sicuramente caricaturale” alla quale ricordano ironicamente la coerenza tenuta del ballottaggio, “quando sottoscrisse l’alleanza con Bruno di Masci per sostenerlo come sindaco e della sua votazione durante le primarie del Pd la scorsa primavera”.
La maggioranza tuona “Non prendiamo lezioni da chi ha dimostrato di giocare con i problemi della città, non prendiamo lezioni da chi si comporta come tribuno della plebe a Sulmona e contestualmente come cicisbeo nelle sedi romane”augurando alla minoranza“un buon prefetto”
La maggioranza ribadisce di non prendere lezioni da nessuno, e con questa saranno almeno 18 volte in 18 mesi. Ma nel frattempo iniziare a pensare o meglio a fare qualcosa di utile per Sulmona no?! Escludendo però i proclami per ora quasi sempre disattesi. Viva Sulmona.
ma se l’abbandono dell’aula è deprecabile, perchè la maggioranza l’ha abbandonata subito dopo e il giorno dopo ancora, evitando di discutere dei temi, non proprio secondari, delle cooperative? ho come l’impressione che non sappiano più come e dietro cosa nascondere la loro incapacità e confusione