Machete, coltelli e cacciaviti: i carabinieri intensificano i controlli. Due denunce

In auto aveva una specie di arsenale: un machete, un coltello, una mannaia, uno sfollagente, un coltello a serramanico, un cacciavite, un taglierino, una forbice, un coltello a più lame e un tirapugni in ferro. Tutto materiale che un quarantenne della Val Pescara non ha saputo spiegare a cosa servisse e dove lo avesse preso. Per questo i militari, che lo hanno fermato l’altra sera al casello di Popoli-Bussi, lo hanno denunciato per detenzione di oggetti atti ad offendere. L’armamentario, d’altronde, era ben occultato nel vano portabagagli e i carabinieri di Popoli Terme ipotizzano che possa essere stato usato per i diversi furti registrati negli ultimi giorni in zona.

Motivo per il quale nel fine settimana i controlli del territorio si sono intensificati: oltre al quarantenne del posto, infatti, i carabinieri hanno denunciato anche un trentunenne laziale, fermato dopo un inseguimento a bordo della sua auto.

Il giovane si è rifiutato, una volta braccato, di sottoporsi ai test per verificare la guida in stato di ebrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, esame a cui i militari volevano sottoporlo dato il suo stato di agitazione. Ne è seguita una perquisizione veicolare, grazie alla quale sono stati trovati in suo possesso cacciaviti e martelli di cui, anche qui, il giovane non ha saputo dare spiegazioni in merito al possesso e alla provenienza. Anche lui denunciato per detenzione e trasporto di oggetti atti ad offendere e rifiuto di sottoporsi agli accertamenti, con il contestuale ritiro della patente.

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