“L’uomo più buono del mondo” ha vinto il premio come miglior documentario al Festival del Documentario d’Abruzzo. Il film di Angelo Figorilli e Francesco Paolucci, dedicato a Carlo Tresca, ha ricevuto oggi il riconoscimento della kermesse.
Il docufilm è un regalo che Figorilli, sulmonese, ha voluto fare alla sua città e al suo concittadino, da Sulmona “esiliato” nel 1904 per le sue idee. Immaginando e mettendo sullo schermo, tra straordinarie grafiche fumettistiche, un dialogo a distanza tra la sua città e Maggiani: non una ricostruzione storica, insomma, ma un ritratto sentimentale.
Immigrato negli Stati Uniti a inizio Novecento, Carlo Tresca ha denunciato sui giornali a stelle e strisce padroni e mafiosi, in un periodo caratterizzato a scioperi e proteste dei lavoratori immigrati in America. Una mente libera. Troppo scomoda per l’FBI, che considera Tresca tra i più pericolosi sovversivi in terra statunitense.
Un colpo di pistola, esploso forse da dei fascisti, forse da dei mafiosi, forse da dei fascisti mafiosi, spegne la sua vita l’11 gennaio 1943, a New York. Al suo funerale, un corteo di ottanta automobili cariche di fiori e migliaia di persone. Operai, tessitrici, intellettuali, artisti, scrittori piangono quello che fu definito “l’uomo più buono del mondo”.
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