Di farlo diventare una scatola vuota proprio non se ne parla così, a distanza di poco tempo dall’attesa inaugurazione (che non corrisponderà con una reale apertura) del nuovo ospedale di Sulmona, il sindaco Annamaria Casini scrive una lettera al direttore generale della Asl 1 Rinaldo Tordera, al direttore sanitario Asl1 Maria Teresa Colizza, al direttore sanitario del P.O. di Sulmona Tonio Di Biase, all’assessore regionale Silvio Paolucci e al Comitato ristretto dei sindaci Asl1. Quello che chiede è un incontro urgente, tra l’altro auspicio anche del sindacato Uil impegnato sul comparto sanità che qualche giorno fa era intervenuto a proposito. La Casini chiede, nello specifico, un piano di rilancio e investimenti mirati per adeguare l’organico.
La scatola, insomma, la Casini la vuole piena e funzionante con “servizi efficienti ed equità nella distribuzione di risorse su base provinciale. Questa amministrazione si è attivata, in questi anni- dichiara-, nel sollecitare assessore regionale, manager Asl1 e dirigenti, per rimuovere le numerose criticità di natura gestionale, come anche carenza di personale in ogni reparto e di investimenti attesi da anni. E’ necessario- prosegue -intervenire con urgenza nell’interesse della nostra comunità e avere risposte chiare e concrete”.
Si riferisce, la prima cittadina, al rinnovo dei primari nelle Uoc, al nuovo piano assunzionale (è chiaro che Sulmona è in forte sottorganico e lo dimostra il disagio del periodo estivo con ferie al seguito), la necessità di rinnovare le strumentazioni. Ma tra gli interrogativi resta anche la questione ospedale di primo livello si o no. La sindaca in Regione ha chiesto anche lumi a riguardo dando seguito ad una delibera del Consiglio comunale. “Visti anche gli impegni presi dall’assessore regionale Silvio Paolucci durante la Capigruppo consiliare di luglio scorso nel Comune di Sulmona- ricorda la Casini-. Con la stessa missiva ho chiesto al Partito Democratico regionale e locale e al Gruppo consiliare Pd in Regione di farsi parte attiva nel merito e sostenere una modifica del piano di riordino e condividere la battaglia per una piena riqualificazione della nostra sanità”.
S. P.
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