L’ultimo traguardo: incidente in scooter, muore Fernando Ranalli

Quello scooterone, diceva, lo aveva comprato perché era un affare. Lo aveva preso un po’ per gioco e un po’ per fare qualcosa di diverso, che fermo non ci sapeva proprio stare Fernando Ranalli. A settanta anni era ancora una forza inesauribile di proposte, iniziative, idee, e organizzazione sul campo. Soprattutto quando si trattava di ciclismo, la sua grande passione. Quello scooterone, però, erano le due ruote sbagliate; che questa notte poco prima delle due lo hanno accompagnato nell’ultimo traguardo.

Non ce l’ha fatta Fernando Ranalli, se n’è andato dopo aver lottato sul letto di ospedale, aggrappato alla sella della Rianimazione, a prendere ossigeno per l’ultimo chilometro. Tutto inutile: il suo cuore ha cessato di battere, troppo gravi le conseguenze della caduta avvenuta ieri sera poco dopo le 20 lungo la statale 17 nei pressi di Rocca Pia, mentre riscendeva da Roccaraso.

Un’auto lo ha urtato mentre lo stava sorpassando, facendogli perdere il controllo del mezzo e gettandolo fuori strada. Che quante volte, dalla bici, aveva imprecato contro gli automobilisti che gli passavano accanto.

Presidente della Federazione provinciale di ciclismo, Ranalli era conosciuto in tutto Abruzzo per la sua inesauribile voglia e capacità di organizzare, per il suo spirito compagnone, per la sua attitudine a trovare prima la soluzione del problema.

Un uomo pragmatico e umile, dal cuore grande e dalle grandi capacità.

I funerali si svolgeranno lunedì 2 agosto alle ore 11 nella Cattedrale di San Panfilo. Sulla salma di Ranalli non è stata disposta l’autopsia, poiché sono sufficienti gli elementi per aprire un fascicolo per omicidio stradale, iscrivendo nel registro degli indagati il conducente della Mercedes che ha travolto Ranalli, un settantasettenne di Teramo.

Alla sua famiglia e al figlio, il collega Antonio, le più sentite condoglianze del Germe.