Ed è forse questo l’ultimo giorno di Com in Valle Peligna, a segnare la chiusura del centro operativo misto di Sulmona sarà l’ultimazione, prevista in mattinata, della tagliafuoco che collega il Colle delle Vacche di Pratola alla Valle dei Presti di Roccacasale, mentre l’ultimo focolaio roccolano è stato definitivamente spento. Ad intervenire, il Com dice in località Pozzacchio, sono stati 50 uomini tra vigili del fuoco, militari, operatori di protezione civile regionale, operai forestali e l’intervento di 5 canadair.
L’esercito, inoltre, è impegnato anche al poligono di tiro delle Marane con il super mezzo servito nei giorni scorsi ad aprire (ma ancora da ultimare per gli ultimi cento metri) la tagliafuoco che va da Orsa al Ciliegeto. Alle Marane l’esercito sta completando, invece, un sito di deposito dove saranno sistemati i materiali di risulta della ripulitura della strada in località Mandorleto per la loro successiva eliminazione.
A voler fare un’analisi in numeri dell’operato del Com dal 28 agosto, giorno in cui si è insediato, ad oggi sono stati 783 i volontari impiegati, 257 i mezzi della protezione civile regionale; 582 le unità impiegate del 9° Reggimento Alpini Battaglione “Vicenza” con presenza di personale specializzato e numerosi mezzi tra i quali una terna ruotata di media capacità (ruspa) ed un cingolato apripista di rilevanti dimensioni; a questi vanno aggiunti i carabinieri forestali e gli operai forestali. In quanto ai dati dei vigili del fuoco sono ancora i corso di elaborazione.
Ed ecco aprirsi la fase della normalizzazione in Valle Peligna, con nuove speranze e tante tante polemiche, con una nuova coscienza del territorio e dell’ambiente, e con tanta voglia di fare e non dimenticare perché il Morrone, il “paziente morto”, resta a primeggiare su tutto, nonostante le ferite pronto a rinascere.
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