La decisione era nell’aria, come anticipato da questa testata nei giorni scorsi: l’Udc esce dalla maggioranza in consiglio regionale per dare, d’ora in poi, l’appoggio esterno. Il partito rappresentato dalla consigliera Marianna Scoccia si limiterà “ad esprimere il proprio voto favorevole sulle scelte politico-amministrative decise dalla maggioranza, solo se queste saranno in linea con le proprie idee e programmi, rivolti ai cittadini e allo sviluppo dell’Abruzzo”. E’ quanto ha deciso oggi la direzione regionale convocata a Pescara e a cui ha partecipato anche il segretario nazionale Lorenzo Cesa.
Un divorzio per una luna di miele che in realtà non c’è mai stata, e arrivato soprattutto a seguito delle ultime riunioni di maggioranza alle quali l’Udc non ha partecipato, perchè non chiamato o perchè ha rifiutato. Molto ha poi pesato il mancato riconoscimento di un ruolo nelle commissioni e in particolare in quella Statuto e Legge elettorale, la cui presidenza doveva andare inizialmente proprio alla Scoccia.
La rottura nel centrodestra, a cui l’Udc continua comunque a fare riferimento, non si limita però solo all’Emiciclo: ” L’Udc uscirà dalla Federazione in consiglio regionale, che la vede insieme a Forza Italia – si legge in un documento -; gli amministratori nelle città di Pescara, Chieti e Montesilvano non parteciperanno alle riunioni degli organismi comunali, in attesa del chiarimento politico tra gli alleati”.
“La cultura dell’ Udc in Abruzzo è sempre motivo di equilibrio e stabilità. La stessa direzione regionale ha incaricato il segretario Enrico Di Giuseppantonio di avviare un cantiere abruzzese per mettere in piedi un’area di centro, popolare e d’ispirazione democratica, cristiana, liberale. C’è bisogno di un Ppe in Italia – ha precisato Lorenzo Cesa -. C’è l’urgenza di lavorare ad un soggetto europeista che guardi ai valori liberali e cattolici, e che sia di interlocuzione anche per i movimenti cristiani e le intellettualità repubblicane e riformiste di questo Paese”. Lega e Fratelli d’Italia non sono invitati.
Con gli estremismi non si va da nessuna parte.Mettitelo bene in testafai tesoro di questo.
Meglio così. Non vogliamo i democristiani. Fuori. Via.