Lotta al “digital divide”, a Campo di Giove arriva la banda larga

È fatta, o quasi. A Campo di Giove arriva la banda larga ed il “digital divide” sarà messo a duro prova. A renderlo noto è il vicesindaco, Stefano Di Mascio, che racconta la battaglia del piccolo borgo montano per ottenere servizi di serie A nonostante la propria posizione. Ed ecco arrivare nel 2013 la Adsl, grazie ad una raccolta firme, ed oggi un finanziamento regionale di oltre un milione di euro,  per la realizzazione dell’infrastruttura di Banda UltraLarga, a seguito della convenzione siglata tra amministrazione comunale e OpenFiber.
“Un risultato per noi fondamentale- commenta Di Mascio-, in quanto la stesura di una rete a 100 Mps ci allinea alla disponibilità di larghezza di banda di altri comuni ben più popolosi d’Abruzzo e d’Italia, permettendoci quindi di scavalcare molti di quei gradini che, tutti insieme, formano il digital divide che affligge le aree interne.
Da sottolineare che l’intervento, interamente finanziato con fondi pubblici, colma la cronica mancanza di iniziativa da parte dei privati i quali, a causa degli alti costi fissi associati alla realizzazione dell’infrastruttura non bilanciati da un elevato bacino di utenza, non hanno promosso la diffusione nel nostro paese né prima dell’Adsl né dopo della fibra ottica”.
Un disagio comune a tutti i piccoli paesi, ancor più se arroccati tra i monti, costretti sempre più ad accontentarsi di servizi non proprio al massimo delle loro potenzialità. Non sarà più così per Campo di Giove, una piccola consolazione, perché la fibra ottica, grazie a questo intervento pubblico, arriverà a “bordo abitazione” permettendo l’allaccio da parte dei privati a costi per gli utenti uguali a quelli cittadini.
“Sarà cura di questa amministrazione- aggiunge i vicesindaco- seguire ed assecondare in tutti i modi possibili l’iter procedurale e autorizzativo dell’appalto e del successivo utilizzo dell’infrastruttura da parte dei provider, in modo che i cittadini possano usufruire della connessione ultraveloce nei tempi più rapidi possibili- conclude Di Mascio auspicando che- l’apertura di questa ‘autostrada digitale’ sia di stimolo alla riapertura di altre strade reali (la ferrovia e la provinciale Frentana) e al mantenimento degli altri servizi essenziali per un paese di montagna, come ribadito anche dalla recente attenzione legislativa che il Parlamento ha riservato ai piccoli comuni”.
S.P.

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