Dell’infinita telenovela delle scuole è quella probabilmente con maggiori colpi di scena, anche e soprattutto perché dopo i terremoti del 2016 era risultata quella con il miglior indice di vulnerabilità sismica. Tant’è che quando nel giugno del 2017 l’amministrazione Casini sfrattò gli studenti, disse che sarebbe stato solo per due o tre mesi.
E invece per la Lombardo-Radice di via Togliatti le porte dell’edificio non si sono più riaperte e dopo quasi cinque anni si è al punto di partenza, anzi anche un po’ peggio perché nel frattempo tra incendi dolosi e progetti fatti e disfatti, si è perso probabilmente anche il finanziamento da 1,1 milioni di euro che era stato stanziato dalla Regione e su cui il Comune aveva messo altri 600mila euro circa sottratti dall’assicurazione sisma della Lola Di Stefano .
“I lavori dovevano essere riconsegnati ad ottobre scorso – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Casciani – ed è probabile che superata questa data quei soldi non vengano riconfermati”.
Di qui l’idea di ricominciare tutto da capo: il Comune di Sulmona ha infatti presentato proprio per questa scuola la sua prima scheda per il Pnrr. Una richiesta di quasi 5 milioni di euro per abbattere e ricostruire la scuola, senza aggiustamenti e rinforzi. Senza scheletri in acciaio, parti da salvare e parti da demolire, senza ulteriori complicazioni per uno dei lavori pubblici più paradossali degli ultimi anni, dove persino la ditta appaltatrice ad un certo punto ha preferito rinunciare previo una riserva sui lavori di altri 600mila euro.
“Dopo quattro progetti e tre delibere di giunta della precedente amministrazione ad oggi non si è data una risposta concreta – continua Casciani – a questo punto ho ritenuto, insieme agli uffici, necessario proporre una candidatura a valere sui fondi Pnrr per la realizzazione di una nuova scuola”.
La scheda progetto è stata depositata qualche giorno fa, con l’obiettivo di farsela approvare a stretto giro e far ripartire, anzi partire, il cantiere di via Togliatti. Una scuola da 5mila metri quadrati con campo da calcio e da basket, aree verdi e in totale sicurezza.
“Nel caso il progetto non venisse finanziato – aggiunge l’assessore – demoliremo comunque l’attuale scuola e qui sposteremo la realizzazione del nuovo plesso scolastico previsto nel parcheggio del palazzetto di via XXV aprile, area che tra l’altro non sarà comunque utilizzabile perché destinata, tra le altre cose, a funzioni di protezione civile”.
La Lombardo-Radice attende con pazienza, anche perché nel frattempo la scuola, spacchettata tra l’ex Cescot e il confettificio, con aule ricavate nei corridoi e un tendone da sagra come palestra, ha perso decine e decine di iscrizioni.
Nessuno ha mai spiegato il perché i lavori sono stati consegnati alla ditta e praticamente non sono mai partiti:difetti nella progettazione, mancanza di autorizzazioni?
Qualcuno ha pagato?
Gli unici a pagare sono stati gli studenti sballottati a destra e sinistra e i contribuenti!
Mamma Me’
Mammame’ …… e si vantavano pure ?!!!! Poi che si spopola sulmona ! I bambini non meritano di passare l’infanzia in capannoni industriali!