Lombardo-Radice, sfuma la carta del Pnrr. Casciani: “La nuova scuola si farà comunque”

Non ce l’ha fatta per un pelo il Comune di Sulmona, primo dei “non eletti” nella graduatoria dei fondi Pnrr per la “Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici”.

Si tratta di una delle quattordici richieste presentate da Sulmona per accedere ai fondi infrastrutturali del Piano di ripresa e resilienza e che riguardava in particolare la demolizione e ricostruzione della scuola Lombardo-Radice di via Togliatti.

Un contributo richiesto di 5 milioni di euro che avrebbe dovuto “tagliare la testa al toro” di una vicenda burocratica, una delle tante, che ha dell’incredibile. La scuola, infatti, chiusa nel 2017 “per pochi mesi” per permettere lavori di adeguamento, si è incanalata in un vortice burocratico dal quale, a cinque anni di distanza, non è uscita ancora fuori.

Con 1,2 milioni, di un finanziamento ministeriale, che potrebbero essere andati persi (perché i lavori, dopo innumerevoli proroghe, dovevano essere conclusi entro ottobre scorso) e un appalto affidato nel primo lotto e rimasto sospeso.

La nuova amministrazione comunale aveva quindi deciso di tentare la carta del Pnrr, prevedendo la demolizione e ricostruzione della scuola. La graduatoria uscita oggi, però, ha premiato sei scuole abruzzesi per un totale di poco meno di 35 milioni di euro.

Sulmona e Lanciano, tra le diciotto domande presentate in Abruzzo, si sono classificate pari merito al settimo posto in graduatoria con un solo punto di scarto (43 punti) rispetto all’ultima opera finanziata, ovvero quella presentata dal Comune di Roseto degli Abruzzi (44 punti) per circa 10 milioni di euro. Le altre cinque opere finanziate sono state a Villalfonsina (in provincia di Chieti) per 1 milione di euro, Vasto (3,3 milioni), Fara San Martino (3,6 milioni), L’Aquila (5,8 milioni) e Montesilvano (10 milioni).

“La scuola comunque si farà – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Casciani – faremo scattare il piano B, ovvero trasferiremo il nuovo Polo scolastico già finanziato con 4,5 milioni di euro sul sito della Lombardo-Radice. Questo ci consentirà di evitare ulteriore consumo di suolo e coprire comunque le esigenze di edilizia scolastica attuali che sono variate rispetto al passato. Cercheremo di recuperare i fondi ministeriali già stanziati che rischiano di essere persi e di raggiungere un accordo con la ditta appaltatrice del primo lotto per procedere ad una transazione affidandogli le opere di demolizione. Se riusciremo a recuperare i soldi impegnati amplieremo il progetto del Polo con opere aggiuntive e migliorative, come ad esempio una palestra”.

4 Commenti su "Lombardo-Radice, sfuma la carta del Pnrr. Casciani: “La nuova scuola si farà comunque”"

  1. francescovalentini1935 | 9 Maggio 2022 at 19:37 | Rispondi

    Ed anche questa volta Sulmona all’angolo:bocciata la scuola Lombardo Radice ma per la nostra Citta’ e’ normale amministrazione.Senza scomodare il campanilismo l’Abruzzo,dopo il terremoto de L’Aquila,ha visto sparire o ridotti al lumicino i contributi per la ricostruzione. In questo quadro desolante Sulmona porta il vessillo…negativo mentre “altrove” i contributi fioccano :meriti non visibili dei politici del posto o incapacita’ dei nostri?intanto da noi le cose non decollano o vengono soffocate in culla: l’edilizia scolastica poi…

    • La scuola si sarebbe potuta ricostruire da cinque anni se e soltanto se il progetto fosse stato un vero progetto esecutivo con tutte le autorizzazioni necessarie.
      I soldi per la ricostruzione post sisma non sono mancati.- Vedasi i lavori alle scuole Capograssi e Masciangioli.
      Il problema è che il progettista e il funzionario che doveva controllare, molto probabilmente, non hanno fatto quanto di dovere e, sempre probabilmente, ognuno
      é rimasto al proprio posto.

  2. Giunta inutile.... | 9 Maggio 2022 at 20:19 | Rispondi

    E si bravo l’assessore si compiace asserendo che tanto si farà…comunque..vedremo se sono solo le solite chiacchiere..intanto tutto fermo…ed altri comuni realizzano..

  3. “se riusciremo” ma putemm vince la guerra? Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Le dimissioni sono la scelta giusta.

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