Lombardo-Radice, affidato l’aggiornamento del progetto di demolizione e ricostruzione

A passi lenti, lentissimi. Talmente lenti che se la burocrazia fosse una studentessa sarebbe fuori corso da anni. E se qualche ex studente della Lombardo-Radice del 2017 non è giunto all’università, poco gli manca a intraprendere la carriera accademica. E intanto la scuola Primaria in viale “Togliatti” attende demolizione e ricostruzione, con i cancelli chiusi esattamente da otto anni a dispetto degli iniziali tre mesi. Oggi un altro capitolo, o meglio paragrafo di un romanzo infinito che, assieme a quello del liceo “Ovidio” (concluso a dicembre) e dell’ITCG “De Nino-Morandi”, completa la saga tortuosa dell’edilizia scolastica sulmonese.

Il Comune di Sulmona ha deciso di affidare all’ingegnere Ettore Di Napoli il servizio di aggiornamento del progetto esecutivo relativo alla demolizione e ricostruzione della scuola. Per la redazione del progetto all’Ente è risultato conveniente, al fine di ridurre la spesa a carico, richiedere la disponibilità a svolgere il servizio di aggiornamento del progetto a Di Napoli che ha redatto il progetto esecutivo approvato con Deliberazione del Commissario Straordinario per l’Edilizia Scolastico il 10 agosto 2023. L’aggiornamento del progetto, comprensivo di spese e oneri accessori, costerà al Comune di Sulmona 2.392,27 euro.

Ma da esultare c’è poco, o nulla, perché il ritardo dei lavori (inizialmente solo di miglioramento sismico) ha portato allo sfratto forzato di quasi cinquecento studenti in cerca di casa più che di un autore. Alunni spostati nella ex Cascot, con aule di fortuna, una palestra a disposizione solo dopo anni di assenza, e la diminuzione, seppur sensibile, degli iscritti. Danni che arrivano dal blando e intricato iter burocratico: dal bando sbagliato all’inversione a “u” con la scelta di buttar giù tutto e ricostruire. Piogge di fondi persi (1,2 milioni del Cipe) o mai giunti (5 milioni del Pnrr) che hanno inaridito il terreno sul quale far “germogliare” il nuovo istituto. Bisogna scavare per portare alla luce 4,5 milioni di euro (della giunta guidata da Fabio Federico) per mettere sul piatto le risorse per demolire l’istituto.

Lavori che non partono. La ditta Andria vince l’appalto e firma il contratto. Mancano, però 400.000 euro al budget. L’ipotesi è quella di far realizzare la demolizione e, successivamente, far partire una nuova gara per la costruzione. Prima il sì della ditta, poi il dietrofront con l’apertura di un contenzioso da risolvere, con possibili penali contrattuali annesse. Un nodo mai sciolto nell’ultimo anno, con il tempo che passa assieme agli studenti mai seduti tra i banchi di una scuola cristallizzata tra i ghiacci della negligenza burocratica.

9 Commenti su "Lombardo-Radice, affidato l’aggiornamento del progetto di demolizione e ricostruzione"

  1. Consiglio agli studenti: salvatevi,cambiate città.

  2. La sinistra che governa | 24 Marzo 2025 at 18:41 | Rispondi

    Di chi è la colpa?… la passata amministrazione del cambiamento cosa ha fatto?….. meditate gente… hanno solo saputo tagliare il nastro del Liceo Classico…. Frutto del lavoro delle precedenti amministrazioni!

  3. La destra che governa | 24 Marzo 2025 at 18:56 | Rispondi

    Sempre meglio della destra che invece sta aumentando le tasse.
    Pagate gente…

    • A l’aquila la destra sta ricostruendo.le scule a ritmo serrato e si e’ fatta nomura l’amministrazione comunale.commissario.per la ricostruzione. I nostri sindaci non sanno nemmeno.di.cosa si parla. Avrebbero.potuto utilizzare lo stesso percorso amministrativo ma.la colpa solo in parte e’ loro. Gli uffici e i dirigenti non sono stati in grado di organizzare la struttura amministrativa. Se non altro gli aquilani hanno.saputo individuare ottimi.dirigenti a tempo determinato. Se sbagliano o non raggiungono gli obiettivi possono mamdarli a casa

  4. Ma il terremoto ha fatto a L’Aquila o Sulmona? siamo capoluogo di Regione? di Proncia? siamo nella zona rossa? Poi va bene anche il resto…

  5. Guardi che la ricistruzione/adeguamento delle scuole c’entra nulla con il terremoto. Ribadisco che se avessimo avuto dirigenti capaci o a tempo determinato con obiettivi certi e precisi, forse, le cose avrebbero meglio anche da noi. Il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dall’amministrazione consente di non rinnovare o mandare a casa i dirigenti lautamente retribuiti.

  6. E’ veramente penoso che nella zona di Sulmona più popolosa non si riesca a risolvere il problema della scuola primaria..per non dire di quella per geometri e ragionieri..e di Palazzo Portoghesi.amministratori datevi una mossa

  7. Questo succede perchè in Comune si entra per raccomandazione e non per merito. Prendete spunto da altre realtà, con costruzioni scolastiche all’avanguardia ed ecosostenibili. L’Amministrazione locale è indietro anni luce. Basta!

  8. SalviamoSulmona | 25 Marzo 2025 at 11:22 | Rispondi

    Per quanto mi riguarda e considerati i risultati ottenuti nel corso degli anni dalle giunte comunali sulmonesi indipendentemente dalla loro impostazione ideologica e preso atto che delle ultime cinque sindacature solo una, quella della Casini è riuscita, non senza fatica, a portare a termine il mandato, deduco che il problema non sia tanto la politica in sé quanto l’uso che il sulmonese ne fa quando investito di una carica amministrativa. Lo scopo precipuo è quello di utilizzare detta carica al solo scopo, non di contribuire alla crescita della città, ma da scagliare a mo’ di mezzo contundente verso il governo del momento con il solo scopo di determinarne la caduta. Questo è il gioco al massacro che offre la squallida politica nostrana già da un po’ tempo a questa parte.
    Mi chiedo quindi con quali prospettive ci recheremo alle urne il prossimo mese di maggio..

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