Loculi comunali, l’eterna attesa

Non c’è pace tra i morti o meglio tra chi ha prenotato un letto eterno al cimitero di Sulmona in vista dell’ineluttabile fine del ciclo della vita. Ad un anno e mezzo dalla fine dei lavori ed oltre due mesi dalla chiusura del bando pubblico (scaduto il 2 maggio scorso), infatti, il Comune di Sulmona non ha ancora stilato la graduatoria degli aventi diritto dei duecento loculi comunali realizzati in zona Colombaro al camposanto di Sulmona.
“Troppo impegnati gli uffici” commenta laconico l’assessore Paolo Santarelli, neanche se per farla, la graduatoria, occorressero prove concorsuali.
Le duecento domande circa presentate, infatti, andrebbero semplicemente ordinate in base al loro arrivo in ordine cronologico e, in caso di deposito contemporaneo, selezionate in base ad alcuni semplici e oggettivi criteri già indicati nel bando: la titolarità di eventuali altri loculi e l’età del richiedente con la priorità per chi ha oltre i sessantacinque anni di età.
“Un lavoraccio” a quanto pare che gli uffici ormai da due mesi non riescono a fare. E pensare che i loculi sono pronti da oltre un anno e mezzo, riconsegnati nel novembre del 2015 dalla ditta appaltatrice e mai messi a disposizione della cittadinanza che, in mancanza dell’offerta pubblica, è stata costretta a rivolgersi ai privati, ovvero le due Confraternite cittadine. A loro i loculi sono andati a ruba, nonostante abbiano prezzi più alti di quelli comunali: la Confraternita di Santa Maria di Loreto, ad esempio, che ha realizzato i loculi insieme al Comune, li ha già venduti tutti.
E mentre le Confraternite incassano, il Comune perde soldi: la vendita dei duecento loculi comunali (a circa 3mila euro l’uno), permetterebbe infatti di finanziare la realizzazione di un nuovo lotto di lavori. C’è lo spazio, il progetto (basterebbe ripeterlo in forma modulare) e se funzionassero gli uffici anche i fondi necessari. E c’è, purtroppo e per fortuna, anche la richiesta: delle duecento domande che da due mesi attendono risposta ne potranno essere accolte solo centosessanta in quanto il 20% degli spazi se li è riservati il Comune per rispondere alle emergenze (assegnandoli ad esempio a chi non può permetterselo).
Insomma per assicurarsi l’eterno riposo a prezzi calmierati non resta che “tirare a campare”, in attesa che gli indaffaratissimi uffici comunali trovino il tempo per mettere insieme un elenco di nomi.
Per buona pace di vivi e dei morti.

2 Commenti su "Loculi comunali, l’eterna attesa"

  1. Salvatore Di Cesate | 12 Luglio 2017 at 12:29 | Rispondi

    Spero che qualcuno si dia una mossa ma per come vedo le cose ci credo poco ormai questo Comune va contro i suoi cittadini”li manderemo a casa”

  2. bene,anzi male,possibile che nessuno degli eletti consiglieri,iniziando dall’opposizione,ma anche i Cittadini chiedano spiegazioni, le motivazioni del ritardo,quali gli impedimenti alla vendita,segnalare alle Autorita’ preposte la condotta del funzionario,dirigente che in spregio ed in violazione degli obblighi e doveri d’ufficio non conclude il procedimento,non assolve l’attivita’ amministrativa, evidenti i danni economici,patrimoniali,morali per le mancate transazioni/attivita’ positive ed in essere sul bilancio consuntivo… probabilmente i vincoli parentali dei concessionari commissari,ecc,gli interessi particolari prevalgono,in forse l’Interesse generale,pubblico,per gli scopi,finalita’ dei benefici ai Cittadini….
    o no?
    Vediamo chi batte un colpo…altrimenti tutti quaquaraqua’!

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